In Campania calo dipendenti Pa. Istat: -63mila in 10 anni

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Cala il numero di dipendenti della Pubblica amministrazione in Campania: al 31 dicembre 2011 i lavoratori sono quasi 258mila, 63mila in meno rispetto al 2001, con una flessione Cala il numero di dipendenti della Pubblica amministrazione in Campania: al 31 dicembre 2011 i lavoratori sono quasi 258mila, 63mila in meno rispetto al 2001, con una flessione percentuale del 19,9 per cento. È la fotografia della Campania restituita dal Nono Censimento Industria e servizi, istituzioni e no profit, realizzato dall’Istat in collaborazione con Unioncamere. La Regione è l’ente che ha subito la più forte contrazione del numero di addetti con un calo del 24,4 per cento mentre per i Comuni la flessione è meno accentuata (-18,7 per cento). Le Province registrano una diminuzione del 2,6 per cento mentre per quanto riguarda Camere di commercio, Ordini e collegi professionali, Università ed Enti di ricerca la flessione è del 19,3 per cento. Il censimento restituisce una realtà campana in continua trasformazione: una pubblica amministrazione più snella, crescita del no profit e maggiore presenza dell’associazionismo che, per certi versi, data la difficoltà del momento, si è sostituto proprio alla pubblica amministrazione. Le imprese attive in Campania, al 31 dicembre 2011, sono 337.775, il 13,2% in più rispetto al 2001. È Caserta la città che si attesta prima per vivacità imprenditoriale con il 19,6  per cento di aziende attive, al di sopra delle altre province che invece hanno una media del 12 per cento. Il tessuto imprenditoriale occupa un Campania 600mila lavoratori dipendenti, 340mila indipendenti, 19mila esterni e oltre 3500 lavoratori temporanei. Il 62,1  per cento dei dipendenti ha la qualifica di operaio, il 32,5 per cento di impiegato e il 2,3 per cento di dirigente o quadro. Il censimento rileva però nel 2008 con l’acuirsi della crisi economica che ha interrotto la fase di crescita. Ad ogni modo, tale fase registra un aumento del 33,8 per cento nei servizi alle imprese e nel settore della sanità e assistenza sociale (+19 per cento) che va ad assorbire la flessione del settore pubblico che invece registra un -12,9 per cento. Tra le imprese della Campania prevalgono le forme giuridiche non societarie che costituiscono il 64,4 per cento del totale. Gli imprenditori titolari di microimprese sono il 31,6 per cento al di sopra della media nazionale che è del 21,9 per cento. Sono, invece, 14.472 con un incremento percentuale delll’11,2 per cento le organizzazioni no profit e impiegano in Campania 22.029 addetti, 13.595 lavoratori esterni e 166.962 volontari. Il personale dipendente ha segnato una crescita del 22 per cento. Oltre 9mila di queste associazioni è attiva nei settori della cultura, sport e ricreazione. A fronte della crescita del settore del no profit, il censimento ha registrato un’inversione di tendenza nella Pubblica amministrazione. Al 31 dicembre 2011, infatti, in Campania sono state censite 767 istituzioni, con una flessione del 14,5 per cento rispetto al 2001. Dal report, si evince che tale situazione è stata determinata da interventi legislativi che, negli anni, hanno portato alla trasformazione di enti da diritto pubblico a diritto privato.