Imprese, accordi Mise per l’innovazione: sul piatto 500 milioni di euro, il 34% per il Sud

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Le imprese che intendono partecipare al bando Accordi per l’innovazione del Ministero dello sviluppo economico possono inviare le proposte progettuali a partire dall’11 maggio. La compilazione deve avvenire in via telematica, sul sito del gestore (Medio credito centrale) del fondo per la crescita sostenibile. I progetti potranno essere presentati da imprese di qualsiasi dimensione che svolgono attività industriali, agroindustriali, artigiane, con sede in Italia e costituite da almeno 2 anni, singolarmente o in partnership fra loro o con organismi di ricerca.
Le risorse a disposizione per questo primo sportello ammontano a 500 milioni di euro, di cui il 34% riservato ai progetti di ricerca e sviluppo da realizzare nei territori delle regioni del Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna).
Le domande di agevolazione dovranno essere compilate e presentate esclusivamente utilizzando la procedura disponibile nel sito del soggetto gestore (https://fondocrescitasostenibile.mcc.it).
DestinatariI progetti possono essere presentati da imprese che esercitano in via prevalente un’attività industriale diretta alla produzione di beni e servizi o un’attività di trasporto per terra, per acqua o per aria (attività di cui all’art. 2195, Codice civile, num. 1 e 3), comprese le imprese artigiane di cui alla legge n. 443/1985; imprese agro – industriali che svolgono prevalentemente attività industriale; imprese che esercitano in via prevalente le attività ausiliarie di cui al art. 2195, num. 5), Codice civile; centri di ricerca.
Come specificato nell’ambito delle FAQ pubblicate dal Ministero dello Sviluppo Economico, fermo restando il rispetto dei requisiti soggettivi previsti, sono ammessi anche consorzi con attività esterna e le società consortili.
Ai fini dell’ammissibilità, i soggetti devono trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno 2 bilanci approvati e depositati ovvero, per le imprese individuali e le società di persone, disporre di almeno 2 dichiarazioni dei redditi presentate.
È possibile presentare anche progetti congiunti (fino a un massimo di 5 co-proponenti), realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, quali, a titolo esemplificativo, il consorzio e l’accordo di partenariato. Il contratto di rete o le altre forme contrattuali di collaborazione dovranno configurare una collaborazione effettiva, stabile e coerente rispetto all’articolazione delle attività, espressamente finalizzata alla realizzazione del progetto proposto. Possono partecipare alla realizzazione di un progetto congiunto, in qualità di co-proponenti, anche gli organismi di ricerca e, solo per i progetti relativi alle linee di intervento “Sistemi alimentari”, “Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione” e “Sistemi circolari”, le imprese agricole che esercitano le attività di cui all’art. 2135, Codice civile.

Progetti ammissibili

Possono essere proposti progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale nell’ambito delle seguenti aree di intervento: tecnologie di fabbricazione; tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche; tecnologie abilitanti emergenti; materiale avanzati; intelligenza artificiale e robotica; industrie circolari; industria pulita a basse emissioni di carbonio; malattie rare e non trasmissibili; malattie infettive, comprese le malattie trascurate e legate alla povertà; strumenti, tecnologie e soluzioni digitali per la salute e l’assistenza, compresa la medicina personalizzata; impianti industriali nella transizione energetica; competitività industriale nel settore dei trasporti; mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili; mobilità intelligente; stoccaggio dell’energia; sistemi alimentari; sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione; sistemi circolari. I progetti devono, inoltre, essere diretti allo sviluppo di una delle seguenti tecnologie abilitanti fondamentali (KETs-KeyEnabling Technologies): materiali avanzati e nanotecnologia; fotonica e micro/nano elettronica; sistemi avanzati di produzione; tecnologie delle scienze della vita; intelligenza artificiale; connessione e sicurezza digitale. Le proposte devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro. Qualora presentati congiuntamente da più soggetti, ciascun proponente deve sostenere almeno il 10% dei costi complessivi ammissibili, se di grande dimensione, e almeno il 5% in tutti gli altri casi.