Imprese a tasso zero: 421 richieste in due giorni

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Fa registrare un record di richieste, con oltre 400 domande di finanziamento nelle prime 48 ore, il bando di Invitalia che sostiene con finanziamenti agevolati l’avvio e lo sviluppo di startup giovanili e femminili.

Che cosa prevede
Il bando prevede finanziamenti agevolati della durata massima di otto anni a copertura del 75% delle spese per progetti d’impresa di valore non superiore a 1,5 milioni di euro, incoraggiando la nascita di aziende costituite in prevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donne.

Contributi
I prestiti, fino a un massimo di 200mila euro, sono destinati sia alle imprese costituite da non più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda che alle persone fisiche pronte a costituire la società entro 45 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.
Il 25% di spese a carico dei proponenti può essere garantito attraverso risorse proprie o mediante finanziamenti bancari.

I progetti
I progetti di impresa possono riguardare: la produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli; la fornitura di servizi alle imprese e alle persone,
il commercio di beni e servizi; il turismo; le attività riconducibili a più settori di particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile, riguardanti la filiera turistico-culturale e l’innovazione sociale.

150 milioni di richieste
Complessivamente, nei primi due giorni sono state presentate 421 domande, mentre 1.212 risultano in fase di compilazione, per un totale di 150 milioni di euro.
La misura, però, è stata finanziata dal Ministero dello Sviluppo economico con 50 milioni di euro. E ora l’auspicio, secondo l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, è che la dotazione venga incrementata, portandola almeno a 100 milioni di euro, per finanziare il maggior numero possibile di progetti tra quelli che supereranno la fase di valutazione.

I settori più gettonati
Quanto ai settori preferiti dagli startupper, spiccano manifattura e produzione di servizi (34%), seguiti dai servizi alle persone (21%) e dal commercio (17%).