Impara l’arte e mettila da parte, é una chiave di lettura efficace della situazione attuale

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in Fabio Panetta

Tra i tanti problemi che stanno assillando il mondo, alcuni sono di soluzione se non impossibile, quasi. Con buona approssimazione si può affermare che al top delle motivazioni che danno luogo al fenomeno sia l’approssimazione. Volendo con ciò riferirsi sia alla parte soggettiva che a quella oggettiva di ciò che sta accadendo un pò dovunque, ancor più negli ultimi tempo. La prima è che le conoscenze specifiche occorrenti a chi siede ai posti chiave della funzione pubblica sono insite in alcune persone eccellenti, mentre scarseggiano o mancano del tutto in altre che si pongono così completamente all’opposto. A ciò dovrebbe fare da filtro la meritocrazia, ma tale importante parametro è più che inviso alla classe politica. Per solo ricordo può essere utile riportare una considerazione dell’autore inglese, vissuto nella seconda metà dell’altro secolo, W.S. Maugham. Affermava questi che, molto spesso, ai posti di comando siedono persone senza alcuna qualitá, tranne quella di eseguire pedissequamente quanto ordina loro il politico di turno. Lo stesso che, a suo tempo, lo aveva messo a sedere su quella poltrona. La parte oggettiva consiste nella evidente e al tempo stesso concomitante quantità di eventi negativi in molti settori economici che stanno affliggendo gran parte del mondo. Per buona sorte, ogni tanto tra le le varie situazioni deprimenti fa capolino qualcosa che invita a pensare positivo. Il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, intervenendo ieri a un meeting tra questo Paese e la Spagna, ha fatto una disamina sullo Stato dell’ Unione, quella europea questa volta, che in sintesi, potrebbe essere sottotitolato: “l’unione fa la forza”.Ha elencato quanto è stato fatto, sia per quanto si riferisce a operazioni positive, sia a altre occasioni perse. Ha chiuso questo passaggio della sua relazione e a quanto altro resta ancora da fare per completare, al più presto e bene, la realizzazione del progetto Europa Unita.Il pensiero conduttore del suo intervento è stata la convinzione sua e dell’Ufficio Studi della Banca che governa che non è possibile che per programmi a medio lungo termine sia ancora tempo che I paesi della Casa Comune continuino a decidere con procedure pressoché autarchiche e che altrettanto accada per il reperimento dei mezzi finanziari necessari per la realizzazione degli stessi. Senza scendere nei particolari, può bastare riportare che l’inquilino del piano più alto di Palazzo Koch ha evidenziato quanto sia importante che a contrarre debito sia la stessa Unione Europea, certamente senza creare doppioni
della BCE. accelerando il più possibile l’andatura.