Un passo avanti e due indietro. A questa nobile arte motoria sembra ispirarsi l’allegro balletto delle istituzioni napoletane di fronte a un’opinione pubblica nazionale che non ha alcuna voglia di seguire le tortuose motivazioni che pure ci sono. Prima con Un passo avanti e due indietro. A questa nobile arte motoria sembra ispirarsi l’allegro balletto delle istituzioni napoletane di fronte a un’opinione pubblica nazionale che non ha alcuna voglia di seguire le tortuose motivazioni che pure ci sono. Prima con Pompei e il Porto, poi con il San Carlo e adesso con Città della Scienza il canovaccio è lo stesso. Comune di Napoli, Regione Campania e gli enti che di volta in volta sono chiamati a partecipare alle decisioni non riescono a trovare un minimo di coesione. Il risultato è sotto gli occhi (via via più increduli) di tutti. L’Unione europea stanzia 105 milioni di euro per mettere in salvo il sito archeologico più famoso del mondo? E quello si sbriciola per l’incuria di chi dovrebbe salvaguardarlo. Il ministro delle infrastrutture chiede tre nomi per il presidente del maggiore scalo del Mezzogiorno? E sul suo tavolo ne arrivano tanti quanti sono i soggetti designanti (Camera di commercio, Comune, Provincia) con il risultato che tutto si azzera. Il Governo vara un decreto per salvare gli enti lirici in difficoltà finanziarie? E il sindaco Luigi de Magistris, presidente per statuto del Massimo napoletano, lascia con un palmo di naso Regione, Camera di commercio e Regione votando contro. Risultato? Ora c’è il commissario. Per mantenere una coerenza d’azione accade che l’altro ieri, giorno dell’anniversario del rogo che ha distrutto Città della Scienza a Coroglio, scelto dalle Autorità per firmare l’atto che ne avrebbe dovuto sancire la rinascita, tutto salta per un’incomprensione. E sì, il Comune voleva che si firmasse un atto che comprendesse anche la bonifica (infinita) dei luoghi. La Regione, no. Testimone della querelle un’incredula ministra, Stefania Giannini, chiamata a celebrare il grande evento e rientrata a Roma con un nulla di fatto. Ora il presidente della Regione, Stefano Caldoro, invita tutti alla calma perché alle “buone volontà” seguano i fatti. E suggerisce salomonicamente, nel caso di Città della Scienza, di prevedere ricostruzione e bonifica, sì, ma con due atti diversi. Mentre il capo del governo Matteo Renzi invita a emulare l’esperienza di Diego Della Valle con il Colosseo, Napoli continua a sventolare la bandiera di una rivoluzione che ha come unico effetto la fuga a gambe levate d’investitori e cittadini.
Tratto dal Sole 24 Ore al link: http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2014-03-06/il-triste-balletto-che-allontana-investitori-064156.shtml?uuid=AB0uW70&fromSearch