Il Solstizio d’Estate

Come per gli anni trascorsi, anche per il 2024 ieri 21 giugno, è iniziata ufficialmente l’estate. Almeno una conferma dove l’alea la fa da padrona. Quindi la sequenza ormai consolidata del calendario, così come è ancora oggi compilato, resiste inviolata. In Italia il fenomeno è stato avvertito in maniera particolare per la quantità di calore che ha finito di surriscaldare la popolazione.
Quella stessa lo era già, a prescindere dall’insolazione naturale e dalle ore di luce che, in questo periodo, sono molte in più di quelle di buio. Peccato che il fenomeno duri solo un giorno, perché all’umanità fa piacere credere che, fuori dalle tenebre, chi decide per il mondo, possa farlo con maggiore luminosità o chiarezza che definir la si voglia. Quanto appena scritto può essere riposto senza indugio nel dimenticatoio. Volendo ciò confermare che per quanto possano essere gravi alcuni degli attuali eventi di questo mondo, una parte di coloro che si stanno adoperando per tentare di risolverli, non ne è all’ altezza o quanto meno provi a dimostrare il contrario. Solo uno sguardo a volo d’ uccello della baracconata messa in piedi nella prima parte della settimana da Putin, Zar fuori luogo e fuori tempo, potrebbe aiutare a capire. Quel sopravvissuto a se stesso è andato a far visita a due suoi amici che tiranneggiano le popolazioni dei loro paesi. Rispondono ai nomi di Kym Soo Yung quello della Corea del Nord e di Too Lu in Viet Nam. L’ idea che si sono fatti di quella trasferta gli osservatori di ogni parte del mondo e che a loro è stata data informazione in video e in audio solo di ciò che si voleva che l’umanità sapesse. Lascia intristiti il dover constatare che, oramai dopo lungo tempo, chi pensa di essere all’ altezza di portare la buona novella, vesta la giubba e, senza infarinarsi la faccia, tenti di immettere ciò che attualmente somiglia sempre più a una commedia tendente alla tragedia, impersonata con disinvoltura nei circuiti dei vari dopolavoro dalle compagnie degli Artisti Senza Pudore. Si può sperare solo che avvenga un prodigio e che l’innesco di quest’ ultima fase non faccia più danni delle precedenti. Razionalmente non si può trarre altra conclusione che le due situazioni di guerra stiano velocemente avvicinandosi al punto di non ritorno. Verrebbe facilmente alla mente una canzone di tanti anni fa “E la chiamano  estate…” Comunque anche l’autunno arriverà puntuale.