Il sociale nel 2016, tris di leggi per la disabilità

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Dal “dopo di noi” al fondo per le non autosufficienze, passando per i nuovi Lea, il 2016 si conferma l’anno delle leggi per la disabilità. Leggi importanti, molto attese da famiglie ed associazioni e arrivate in porto dopo un lungo e travagliato lavoro anche di confronto. Un terno di leggi sociali per la disabilità, in ordine di tempo, la prima ad essere stata approvata è stata quella del “Dopo di noi” seguita dal decreto sui nuovi Lea e sul finire dell’anno è stato incrementato il fondo per la non autosufficienza. Con la legge n.122 del 22 giugno 2016 è nato il “Dopo di noi”, la legge stabilisce la creazione di un fondo per l’assistenza e il sostegno ai disabili privi dell’aiuto della famiglia e agevolazioni per privati, enti e associazioni che decidono di stanziare risorse a loro tutela. Sgravi fiscali, esenzioni e incentivi per la stipula di polizze assicurative, trust e su trasferimenti di beni e diritti post-mortem. Ogni anno, poi, entro il 30 giugno il ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha l’obbligo di presentare una relazione per verificare lo stato di attuazione della legge. Spetterà, inoltre, al Governo produrre sul tema adeguate campagne di informazione. Il fondo, stando a quanto riporta la legge è compartecipato da regioni, enti locali e organismi del terzo settore. Avrà una dotazione triennale di 90 milioni di euro per il 2016, 38,3 milioni per il 2017 e 56,1 milioni dal 2018. Promessi e mai definiti, sul finire dell’anno dal Ministero della Salute, sono nati i nuovi Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), che con sé hanno portato anche la definizione del nuovo Nomenclatore delle protesi. I Livelli Essenziali di Assistenza vengono definiti in tre ambiti: “prevenzione collettiva”, “assistenza distrettuale” e “assistenza ospedaliera”. Altra novità è stato il nuovo nomenclatore sull’assistenza protesica, insieme all’aggiornamento degli elenchi delle malattie croniche e delle patologie rare. Una novità importante visto dal 2001, data a cui risale il vigente decreto ad oggi, sono stati tanti i progressi in ambito protesico-tecnologico, medico e scientifico. Il decreto però è stato criticato aspramente e bocciato dalle principali associazioni per la disabilità, che ritengono che il testo sia largamente insoddisfacente.

Gli ultimi giorni del 2016 hanno accompagnato una novità giuridica: l’aumento del Fondo per la non autosufficienza, il decreto legge che contiene misure urgenti volte ad affrontare situazioni di criticità. Il fondo passa così da 450 a 500 milioni, come il ministro Poletti aveva promesso il 30 novembre durante il Tavolo straordinario con associazioni e sindacati, convocato per scongiurare nuove proteste del Comitato 16 novembre. Soddisfazione solo parziale, però: “I 50 milioni sono un contentino, scaturito dall’ennesimo nostro presidio di protesta, che ha messo alle strette il governo, il quale ci avrebbe altrimenti liquidato con 450 milioni – commenta Mariangela Lamanna, vicepresidente del Comitato 16 Novembre – Ma il Fondo è ancora insufficiente, 500 milioni non bastano e lo sappiamo tutti – rilancia Lamanna – Bisogna lavorare, anche il prossimo anno, per aumentarlo, come il governo si era impegnato a fare, promettendo 200 milioni in più per il 2017 e ulteriori 200 per il 2018”. La richiesta per il nuovo anno è quindi che “il fondo arrivi, nel corso del 2017, a 600 milioni, anche con interventi straordinari. Come sempre, vigileremo affinché questo accada”.

Insomma, un anno di leggi per il sociale, che se da un lato potenzia gli aiuti ed il sostegno alla disabilità, dall’altra parte si trova a fare i conti con le leggi dimenticate anche nel 2016, sono infatti fermi al Senato il ddl di riforma della legge 91/92 e la legge sui minori non accompagnati. Italiani senza cittadinanza. Un nulla di fatto per due attesi provvedimenti.