Il sell-off del settore bancario contagia Tokyo: Nikkei 225 crolla del 5,40%

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Il punto. Il Fts e Mib segna -1,53%, il Ftse Italia All-Share -1,64%, il Ftse Italia Mid Cap -2,09%, il Ftse Italia Star -2,25%. 

Mercati azionari europei in calo: DAX -0,3%, CAC 40 -0,6%, FTSE 100 -0,1%, IBEX 35 -0,7%.
Euro in deciso recupero contro dollaro dai minimi di ieri a inizio pomeriggio a 1,1086. 

EUR/USD al momento oscilla in area 1,1190, dopo aver toccato nella notte quota 1,1238, a ridosso degli 1,1246 raggiunti venerdì (massimo dal 22 ottobre). 
Inizio seduta incerto per l’obbligazionario eurozona, ancora deboli i BTP. 
Il rendimento del Bund decennale rispetto alla chiusura precedente cede 1 bp allo 0,23%, quello del BTP sale di 4 bp all’1,70%. Lo spread sale di 5 bp a 147. Insistono le vendite sui bancari: l’indice FTSE Italia Banche segna -4%.
Tokyo in pesante calo con il Nikkei 225 a -5,40%. Borse cinesi chiuse per tutta la settimana (Hong Kong riaprirà giovedì 11 febbraio) per la festività del nuovo anno lunare

Future sugli indici azionari americani in ribasso dello 0,3-0,4 per cento. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -1,42%, Nasdaq Composite -1,82%, Dow Jones Industrial -1,10%.

Borse asiatiche
Il sell-off abbattutosi sul settore bancario del Vecchio Continente lunedì (lo Stoxx Europe 600 Banks ha perso il 5,56%) si trasferisce su Tokyo. IlNikkei 225ha chiuso con un crollo del 5,40% (persino peggio ha fatto l’indice più ampio Topix, deprezzatosi del 5,51%). Le perdite sono state generalizzate, ma nel settore del credito il crollo è stato intorno al 9% per big del calibro diShinsei Bank, Nomura Holdings e Mitsubishi Ufj Financial Group. 

Tra le blue chip in positivo soltanto Japan Steel Works (che ha guadagnato il 5,19%) eToho Zinc(+3,43%). Il panico tra gli investitori ha spinto la corsa verso i cosiddetti beni-rifugio, a partire dall’oro. Il metallo prezioso con consegna in aprile ha infatti chiuso la seduta di lunedì al Comex di New York con un progresso del 3,27% a 1.195,50 dollari l’oncia. Si tratta della quinta seduta consecutiva di apprezzamento. In intraday aveva toccato un massimo di 1.199,50 dollari, livello più elevato dai 1.200 dollari del 19 giugno 2015.
Sorte simile è toccata allo yen, e anche questo spiega il tracollo delNikkeivisto che la debolezza della valuta nipponica è cruciale per i grandi esportatori del Corporate Japan. Il dollaro Usa è scivolato ai minimi dal novembre 2014 nei confronti dello yen, rafforzatosi anche nei confronti dell’euro.

Dopo una giornata negativa anche per Wall Street, che comunque aveva limitato i danni lunedì rispetto a quanto visto nel Vecchio Continente (i principali indici Usa sono riusciti a contenere le perdite sotto al 2%), a Sydney l’S&P/ASX 200, sostanzialmente invariato nella seduta precedente, ha segnato un declino del 2,88% al termine degli scambi con le quattro big del creditoCommonwealth Bank, Westpac, Australia and New Zealand Banking Group e National Australia Bankin perdita del 4-5% (performance simile anche per Macquarie Group). 
Seduta negativa anche i titoli petroliferi e minerari anche se, con le dovute eccezioni (Santos è crollata del 4,97%), le perdite sono state inferiori rispetto a quelle dell’indice, a fronte di un moderato guadagno del petrolio (dopo tre sedute consecutive in flessione) e un deprezzamento del dollaro australiano nei confronti di quello Usa.
Le principali piazze asiatiche (a Shanghai, Shenzhen, Hong Kong e Seoul, Singapore) continuano ad essere chiuse per la celebrazione del capodanno lunare.

Borsa Usa
Chiusura in forte ribasso della prima seduta della settimana, a Wall Street. Il Dow Jones ha perso l’1,1%, l’S&P 500 l’1,42% e il Nasdaq Composite l’1,82%. In assenza di dati macroeconomici rilevanti e con le borse cinesi chiuse per festività sui mercati ha prevalso il pessimismo. Ai timori per un possibile rallentamento della crescita economica mondiale si sono aggiunte le preoccupazioni per le sorti della Grecia e per la tenuta del sistema bancario. 

Da segnalare il mini rally del settore energetico nella parte finale della seduta e i nuovi massimi degli ultimi otto mesi dell’oro. Ad essere maggiormente penalizzati sono stati i titoli tecnologici e i finanziari. 
Hasbro +1,36%. Il produttore di giocattoli ha annunciato una trimestrale superiore alle attese. Nel quarto trimestre l’utile è cresciuto a 175,8 milioni di dollari (1,39 dollari per azione) da 169,9 milioni dello stesso periodo di un anno prima. I ricavi sono aumentati a 1,47 miliardi da 1,30 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 1,30 dollari su ricavi per 1,37 miliardi. La società ha alzato il dividendo trimestrale dell’11% a 0,51 dollari per azione. 
Chesapeake Energy-33,01%. Il mercato teme che il gruppo energetico possa finire in bancarotta.
Apollo Education +24,03%. Il gruppo specializzato nella formazione ha comunicato di aver ricevuto una offerta di acquisto da 1,1 miliardi di dollari da un consorzio guidato dalla società di investimenti Vistria. 
Twenty-First Century Fox -1,91% in attesa della pubblicazione dei risultati del secondo trimestre. 
Pernix Therapeutics +5,53%. Secondo indiscrezioni, il gruppo farmaceutico starebbe valutando diverse opzioni strategiche tra cui una possibile vendita della società.

Europa
Le principali Borse europee dopo un primissimo avvio in rialzo hanno annullato i guadagni e ora sono in territorio negativo. Fallito quindi al momento il tentativo di rimbalzo dopo le forti perdite delle scorse sedute. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,2%, il Cac40 di Parigi lo 0,7% e l’Ibex35di Madrid lo 0,9%. Poco mosso il Ftse100 di Londra. 

A dicembre in Germania la produzione industriale è diminuita inaspettatamente: l’Ufficio di Statistica Destatis ha indicato un decremento pari all’1,2% rispetto al mese precedente. Il dato è risultato decisamente inferiore alle attese degli analisti che avevano stimato una variazione positiva pari allo 0,4%. Rivisto al rialzo tuttavia il dato precedente a -0,1% da -0,3%. Il surplus della bilancia commerciale a dicembre si è attestato a 18 ,8 miliardi di euro, dai 20,5 di novembre, risultando inferiore anche alle attese degli economisti, che avevano previsto un avanzo pari a 20,2 miliardi di euro. L’Ufficio Federale di Statistica (Destatis) ha inoltre riportato che le esportazioni sono diminuite dell’1,6% rispetto a dicembre 2014 e le importazioni dell’1,6% nello stesso periodo.

Italia
Ieri Piazza Affari ha chiuso in deciso ribasso aumentando le perdite nel finale di seduta e riportandosi sui minimi dall’agosto del 2013. L’indice Ftse Mib ha chiuso con una flessione di circa 2 punti percentuali in area 17.260 punti.

Tra i titoli, tonfo di Finmeccanica (-5,27% a 9,70 euro) in scia al nuovo slittamento della firma del contratto in Kuwait per la fornitura di 28 Eurofighter “Thypoon”. Positiva Saipem (+0,29% a 0,531 euro) e nuovo crollo dei diritti (-59,40% a 0,211 euro) legati all’aumento di capitale. Venerdì era l’ultimo giorno di negoziazione in Borsa dei diritti legati all’aumento di capitale da massimi 3,5 miliardi di euro. L’aumento terminerà poi il prossimo 11 febbraio.

Forti vendite anche su Enel che ha lasciato sul parterre il 2,85% a 3,542 euro. Contrastate le banche: Banca Mediolanum ha guadagnato il 3,75% a 6,08 euro, Montepaschi il 3,42% a 0,589 euro, Ubi Banca il 2,01% a 3,856 euro. In deciso ribasso invece Banco Popolare (-5,67% a 7,65 euro) e Bpm (-6,03% a 0,661 euro). 
Balzo di CNH Industrial (+6,47% a 5,84 euro) dopo il dato sulle vendite 2015 pubblicato dalla rivale Volvo. Il gruppo svedese dei camion ha riportato nel 2015 vendite in crescita del 9% a 312,5 miliardi di corone e ha rivisto al rialzo le stime per l’esercizio in corso.

I dati macro attesi oggi
Martedì 9 febbraio 2016
CINA Mercati chiusi per festività;
07:00 GIA Ordini macchine utensili (prelim.) gen;

08:00 GER Produzione industriale dic;
08:00 GER Bilancia commerciale destag. dic;
10:30 GB Bilancia commerciale (non UE – GBP) dic;
10:30 GB Bilancia commerciale (totale – GBP) dic;
16:00 USA Indice JOLTS (mercato del lavoro) dic;
16:00 USA Scorte e vendite all’ingrosso dic.