Il ruolo di questa Europa dopo le elezioni

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In foto Lewis Eisenberg
Alcune considerazioni di carattere diplomatico internazionale dopo il voto europeo occorre farle: una europa sul modello socialdemocratico tedesco voleva affermare che poteva esistere una sinistra moderata capace di riassegnare gli equilibri nel vecchio continente e guardare agli Usa ezLla Russia in una maniera differente , forse addirittura a livello competitivo industriale e collaborativo laddove si poteva e si voleva.  Sappiamo o possiamo immaginare che questa prospettiva sia stata bombardata dai due eventi che hanno sconquassato la pace che caratterizzava l’azione stessa dell’Unikne Europea: la guerra in Ucraina e la situazione a Gaza. In realtà il crollo della socialdemocrazia europea è avvenuto dopo
la Merkel anche per effetto di una una nuova popolarità che le forze di estrema destra hanno assunto in Europa che poi non sono di estrema destra ma di quella destra di cui non si voleva più sentire parlare dopo il secondo conflitto. Se poi le cose sono cambiate in Italia e nella stessa Europa è perché la colpa è della stessa Europa che ha assunto un carattere unicamente finanziario e difensore ad oltranza di quel regime che l’euro ha instaurato; che non piace a nessuno e che forse è anche la causa della crisi sociale che imperversa dalle nostre parti anche se facciamo finta che non esista. La diplomazia pura con l’essenza controversa di questa economia esasperata del nuovo secolo che è alla base dell’ impoverimento dei cittadini. Lo dimostra anche quello che sta succedendo in questi giorni con la rabbia diffusa di Giorgia Meloni che nonostante la sua avanzata è quella comunque delle forze conservatrici in Europa, di sente messa in un angolo in un momento in cui il dibattito sulle commissioni europee dimostra che nel vecchio continente non esiste un avvicendamento tra destra e sinistra ma una lotta tra politica europeista ed economica pura che la costituzione europea non ha saputo evitare come richiesto da coloro che all’inizio raccolsero una serie di firme per indire un referendum che potesse cambiarla questa costituzione europee; in un momento in cui la diplomazia internazionale mostrava alcune prende coscienza che ci sono cose da cambiare prima che le cose cambino l’europa crepe che lo stesso Ambasciatore Usa  Lewis Eisemberg denuncio’  nel momento in cui osservava renitenze e ostilità nei confronti dell’America, che sono alla base della mentalità critica che si è avuta dopo l’inizio della guerra in Ucraina, e dopo l’appoggio dato da Biden ad Israele. Eppure se si osservano bene le cose qualcosa sta cambiando perché la coscienza giovanile americana non è entusiasta della politica degli Usa come non lo è del modo come si è gestito un embargo che nasce come arma economica diplomatica e finisce per essere una ostilità internazionale dallla quale non è difficile uscire. Quindi il ruolo di questa Europa dopo il voto non prende coscienza che ci sarebbero finalmente delle cose da cambiare, prima che queste cose cambino l’Europa perche essa non può essere l’immagine di una guerra che si è’ dissolta  da tempo e non è disposta nemmeno a vedere la Russia ancorata ancora a quella coltre che un muro poi dissolse con grande gioia della gente.