Il Quarto Reich avvolto nell’Euromatassa

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Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Potrebbe essere questa la conclusione del volume scritto a quattro mani da Vittorio Feltri e Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Potrebbe essere questa la conclusione del volume scritto a quattro mani da Vittorio Feltri e Gennaro Sangiuliano per Mondadori dal titolo Il Quarto Reich e con sommario Come la Germania ha sottomesso l’Europa. L’intrigante testo, presentato ieri all’Università di Salerno dai due giornalisti, spiega con argomentazioni convincenti come sia stato possibile per la Germania ottenere in tempo di pace quello che non le è mai riuscito di fare in guerra: costruire un Continente piegato ai propri voleri di popolo dominante. L’arma di distruzione di massa usata a questo scopo è l’Euro con il suo contorno di regole imposte a chi volesse entrare a far parte del glorioso club della moneta unica. Poteva l’Italia, paese fondatore del primo nucleo europeista, tirarsi fuori? Poteva, anzi doveva, anzi era nei fatti che dovesse restar sull’uscio per il cattivo combinarsi dei numeri; ma per prestigio politico e forse anche personale di chi era allora in carica abbiamo fatto i matti per ottenere l’ammissione. Serviti! Con tutte le conseguenze che oggi patiamo sulla pelle. Dunque la Germania dell’angelica Merkel si è oggi piazzata al centro della scena e detta i compitini che noi dobbiamo svolgere anche a danno d’imprese e lavoratori che hanno sempre meno mercato, meno soldi, meno potere di acquisto, meno di tutto quello che serve a una vita dignitosa. Dobbiamo per questo uscire dall’incubo che ci siamo procurati? Questo Sangiuliano e Feltri non lo dicono. Ma appare chiaro l’invito ad alzare la testa, guardare in faccia al problema senza infingimenti, cercare le soluzioni senza inutili e dannosi rinvii. La pratica del pensiero unico politicamente corretto ci ha impedito di ascoltare le poche voci contrarie al disegno egemonico che si andava costruendo e di bollare come nemici della patria chiunque si permettesse di sollevare un dubbio. È ora di reagire. Tanto più che l’intera costruzione unitaria è oggi messa sotto accusa da rispettabili studiosi come riporta nel suo libro sul Bandolo dell’Euromatassa (edizioni Il Giglio) il volenteroso dirigente statale Dario Ciccarelli che per quattro anni ha lavorato a Ginevra presso il Wto (World Trade Organization). Ciccarelli non sembra avere dubbi e argomenta su come la nascita dell’Organizzazione mondiale del commercio, alla quale l’Italia si è iscritta in presunzione di capacità d’intendere e di volere, renda nulla e vana qualsiasi costruzione che contrasti con i suoi principi. Secondo questa tesi, l’Unione Europea semplicemente non esiste, essendo un puro e semplice impostore che si è fatto strada con un certo successo solo per la distrazione o la cattiva preparazione o addirittura il doloso silenzio di chi avrebbe dovuto farlo notare. Ma non è mai troppo tardi e così c’è sempre la possibilità che la verità venga a galla, le coscienze si ravvedano, gli uomini di buona volontà assumano le responsabilità che finora hanno scansato e che il brutto sogno finisca. Comunque la si pensi, vale la pena di leggere entrambi i testi e meditarci sopra.