Il primo atto di Prezioso Sgravi per 700 aziende

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Comincia con un’azione in favore delle piccole e medie imprese di Napoli e provincia il nuovo corso dell’Unione Industriali. Il presidente Ambrogio Prezioso, infatti, sigla un accordo Comincia con un’azione in favore delle piccole e medie imprese di Napoli e provincia il nuovo corso dell’Unione Industriali. Il presidente Ambrogio Prezioso, infatti, sigla un accordo che consente a circa 700 aziende, prive di rappresentanza sindacale, di accedere agli sgravi fiscali previsti a favore del salario di produttività. La legge, infatti, stabilisce che tali benefici possono essere concessi solo se i destinatari hanno, al loro interno, un presidio sindacale salvo il caso in cui ci sia un accordo, a livello locale, tra associazioni degli imprenditori e rappresentanti dei lavoratori. È il caso di Napoli dove Prezioso e il vice presidente con delega alle relazioni industriali Domenico Menniti incontrano gli esponenti delle principali sigle sindacali per mettere nero su bianco l’accordo. Gli sgravi fiscali comprendono una platea consistente degli iscritti all’Unione Industriali e possono raggiungere, secondo le stime di massima effettuate nel corso degli ultimi giorni, i 20 milioni di euro. Il calcolo delle imposte che ogni azienda risparmia dipende dal numero di lavoratori coinvolti e dall’entità del salario. Nel 2013 è stata applicata un’aliquota agevolata al 10 per cento, con un importo massimo di 2500 euro, per redditi non superiori ai 40mila euro l’anno. Per il biennio 2014/2015, invece, bisogna fare riferimento all’ultima legge di Stabilità, che ha appostato le risorse necessarie alla copertura delle agevolazioni. Rispetto al 2013, quando sono stati stanziati 900 milioni di euro, la stagione in corso fa registrare un sensibile decremento perché dallo Stato arrivano non più di 400 milioni. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici la nuova conformazione delle detrazioni fiscali per il reddito di produttività prevede sempre l’aliquota agevolata al 10 per cento ma su un massimo di 3mila euro lordi l’anno e non più 2500 euro netti. Ma come si calcola il salario di produttività? Secondo quanto disposto dalle autorità competenti va riferito a voci retributive relative a indicatori quantitativi di produttività, redditività, qualità, efficienza o innovazione (ne basta uno solo). Ad esempio: andamento del fatturato, maggior soddisfazione della clientela rilevabile dal numero di clienti, minori costi di produzione grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, ore lavorate al posto di periodi di riposo (come i Rol), prestazione aggiuntive rispetto a quelle previste dal contratto di categoria, premi di rendimento o produttività, orari di lavoro (per esempio flessibili, elastici, reperibilità).