Il potere si può anche conquistare, ma il carisma è come la classe, se uno non ce l’ha non se lo può dare

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in foto Carlo d'Inghilterra (fonte foto https://it.depositphotos.com/)

Non è stata come un fulmine a ciel sereno la scomparsa della Regina, nel caso in specie non c’è bisogno di specificare quale. È particolarmente significativo che tutto quanto sta sconvolgendo l’ Occidente non ha appannato minimamente la visibilità e attutito il clamore di quella pur prevedibile dipartita. Elisabetta Ii° è stata “la” regina e come tale sarà ricordata. Se ne è andata con l’agenda della vita ancora piena di impegni in un momento delicato per il mondo e in particolare per il suo paese. La stessa agenda la settimana prossima passerà nelle mani di Re Carlo III°, suo figlio primogenito. Sarà opportuno rivolgersi a quel Dio che non ha salvato la Regina, raccomandandogli che almeno la mandasse buona. Tanto sarà necessario perché il nuovo Re d’ Inghilterra dovrà da subito fronteggiare le avversità presenti nel Regno Unito, sia per i postumi della Brexit che per le vicende socioeconomiche che stanno interessando in maniera particolarmente accentuata quell’ isola. Proprio oltre Manica è di uso diffuso il modo di dire “lo spettacolo deve continuare”, anche se l’ origine di tale affermazione è tutta Italiana. È risalente a molti anni prima e, espressa in forma indiretta, compare nel lavoro teatrale “Pagliacci”. L’ autore, Ruggero Leoncavallo, fa dire a Pagliaccio che, seppure con la morte nel cuore, deve in ogni modo far ridere gli spettatori, perché ” la gente paga e ridere vuole e può” . Nella situazione attuale la gente vorrebbe, ma non può, non solo ridere, ma neppure soddisfare almeno i bisogni primari suoi e della famiglia. Non ha i soldi nemmeno per comprare i fazzoletti con cui asciugare il pianto che consegue dalla sciagurata situazione. La triste e malinconica notizia del lutto reale ha trovato una valida cassa di risonanza sul continente, nonostante l’affaire gas continui a complicarsi giorno dopo giorno. La riunione del giorno 9 a Bruxelles, che aveva come punto più importante all’ordine del giorno l’ introduzione del tetto massimo del prezzo del gas russo, ha rinviato la trattazione dell’ argomento a una prossima assise. La stessa che dovrebbe concretarsi a ottobre, quando l’ Occidente sarà in pieno autunno e i margini di operatività degli addetti a contrastare Sua Rigidità il Freddo saranno fisiologicamente ridotti. Comunque ci si approcci a considerare i fatti scaturiti dall’ Operazione Militare Speciale della Russia in Ucraina, rivelatasi tutt’altro che un”innocua esercitazione, ci si accorge che il peggio, seppure ormai messo in preventivo, non accenna ancora a mostrarsi in tutta la sua terribile forza distruttiva. Si sente già da più parti descrivere le stagioni prossime a susseguirsi come calde, in realtà saranno più che fredde, freddissime. Mentre per le famiglie si potrà provare a rispettare rigidamente le regole per il risparmio energetico sia nazionali che europee, non sarà la stessa cosa per le attività produttive. Rallentando ancora il loro ritmo, accadrà qualcosa di simile a quanto avviene nel gioco dell’ oca: si ritornerà alla partenza. Tale quadro a tinte fosche prende forma da considerazioni teoriche in quanto situazioni analoghe, a memoria d’ uomo, non vengono alla mente. Fa pensare anche il fatto che domenica sarà l’11 settembre, giorno che resterà impresso sine die nel grande libro della storia. Nel mondo libero continua a essere ripetuto l’augurio che non si debbano riscontrare nella vicenda attuale conseguenze catastrofiche come quelle di New York. Per completezza di informazione è opportuno soffermare l’ attenzione che in entrambi i casi l’ incendio della polveriera è partito da est. Totò avrebbe commentato;” e poi dice che non c’è niente di nuovo sul fronte orientale!” Sono troppi i focolai di guerra accesi in quelle parti del mondo, per cui è Impossibile o quasi prevederne le modalità di evoluzione. Certo è che nessuno potrà pensare di dire al mondo di fare una fermata per poter scendere. Non è successo mai, né mai accadrà, quindi sarà meglio farsi ancor più una ragione della mazzata cosmica che l’umanità sta ricevendo e andare avanti con maggior grinta, se sarà possibile.