Il nuovo lockdown e le lezioni da imparare

Germania, Francia, Olanda e UK vivono in lock-down (più o meno duro) da settimane invece in Italia meno di due settimane fa alcune regioni festeggiavano il ritorno in giallo. Ora siamo di nuovo al break-even sanitario; i morti oscillano tra i 300 e i 400 al giorno, l’RT ha superato la soglia critica di 1.0, le vaccinazioni vanno a rilento (a prescindere dal calo delle forniture).
Non vogliamo proprio imparare.
Da l’altro ieri alcune regioni sono tornate in zona rossa, per molte di più è questione di giorni, se non ore. Dovremmo anticipare il lock-down, fidandoci dei dati del CTS, e accettare controlli rigidi a tappeto a salvaguardia della produzione industriale. Se il lock-down sarà immediato, e ragionato, anche il commercio avrà chances con un piano di chiusure ricorsive per categorie merceologiche e di contingentamento effettivo di ingressi e permanenza negli esercizi.
Visti costumi e costumanze nostrane non sarà facile, per cui saranno necessari il rispetto assoluto delle prescrizioni da parte dei cittadini, la massima severità delle autorità di controllo.
Non si dovrà avere nessuna comprensione per assembramenti, eccesso di presenze negli esercizi, violazione dei divieti di movimento, i primi andranno sciolti senza se né ma, i secondi e i terzi sanzionati con le multe previste.
I Navigli a Milano, Ponte Milvio a Roma, Lungomare a Napoli e così via ci dovevano allertare
invece abbiamo lasciato fare e ora ci risiamo, quindi: prima è, meglio sarà. Quindi scordiamoci Pasqua e Pasquetta al sole e pensiamo a salvare l’estate, contenendo i contagi e raggiungendo un elevato limite minimo di vaccinati. Questa è la sola cosa che gli Italiani possono e debbono chiedere al Governo.
Già due volte bar e ristoranti non hanno saputo gestire la libertà e i negozi delio shopping i clienti lasciandosi invadere, gli studenti delle superiori, complici i genitori, hanno dal canto loro bivaccato ovunque. Come sapevamo che era imprudente riaprire le scuole, semplicemente non andavano riaperte, elementari escluse. Quindi è inutile lamentarsi della loro nuova chiusura anche se a creare problemi non sono le lezioni in classe ma i trasferimenti dei ragazzi, da casa a scuola e viceversa, e soprattutto i loro raduni prima e dopo le lezioni.
L’anno scolastico andava organizzato con una DAD intelligente: a scuola solo per le interrogazioni, facoltà per gli studenti in difficoltà di andare a lezione una volta alla settimana, non più di 5 per volta, a rotazione; i compiti, solo scritti, discussi in colloqui personalizzati con l’insegnante via internet.
Le risorse c’erano, se i soldi per i banchi a rotelle fossero stati usati per dotare gli studenti di PC e tessere prepagate per linee internet, e ci saranno, le tecnologie moderne consentono tutto.
Se vogliano uscire dalla pandemia dobbiamo vivere il COVID come il nemico numero 1 e fare buon viso alla reclusione, si fa per dire, fino a metà aprile. Solo in questo modo potremo passare un’estate serena, con cari e amici, al mare o in montagna, nuotando e scalando; tra l’altro dimostreremmo di non essere tutto mamma pizza, baci, abbracci e mafia come sparlano le tanto blasonate Mittle & West Europe. Che sotto sotto ci invidiano tanto.