Il nuovo ambasciatore italiano a Londra e gli effetti della Brexit

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In foto Raffaele Trombetta, ambasciatore d'Italia nel Regno Unito

 

Molti italiani amano l’Inghilterra; l’amano come turisti ma soprattutto come lavoratori desiderosi di riscattarsi , e amano viverci per le possibilita’-favorevoli che si offrono a chi vuole una dimora decente e un luogo ove la propria creativita’ non debba essere svilita dalla contingenza o da manodopere a basso costo. In tale contesto l’unico nemico e’ la Brexit o meglio il clima di timori he serpeggia tra gli stessi piano alti londinesi, anche perche’ la paura e’ sempre piu’ veloce della voglia di andarsene. Il napoletano a Londra non e’ solo un pizzaiolo ma anche un imprenditore dell’agroalimentare, o degli ottimi vini nostrani, della moda trend o delle imprese che hanno storicamente fornito fiducia: Abaco, Ecsor, Prada Group per dirne solo alcuni. Questo e’ il palinsesto nel quale si dovra’ calare il difficile compito del napoletano che da pochi giorni e’ stato insignito del fregio di nuovo Ambasciatore d’Italia a Londra: Raffaele Trombetta , nuovo rappresentante  italiano nel Regno Unito. La nomina è stata come si sa  firmata dal Ministro degli Esteri, Angelino Alfano; mentre Trombetta entrerà in servizio a Febbraio 2018 sostituendo l’attuale capo missione Pasquale Terracciano, in carica dal maggio 2013, e destinato a ricoprire il ruolo di Ambasciatore a Mosca.
Nato a Napoli nel 1960, Raffaele Trombetta si è laureato in Scienze Politiche all’Università di Napoli e ha un Master in Studi Europei presso la London School of Economics: ottime benemerenze capaci di attestare una vita consolare che va avanti dal 1985, lavorando   nella capitale britannica, ove e’  stato Console dal 1990 al 1995.  Il suo curriculum include esperienze all’estero a Bogotà, Bruxelles, Pechino e Brasilia, dove dal 2013 al 2016 ha ricoperto il ruolo di Ambasciatore.  Attualmente è Capo di Gabinetto del Ministro Alfano e svolge il ruolo di rappresentante del Governo Italiano per il G7 e G20. L’ attuale Ambasciatore  Pasquale Terracciano , in carica a Londra dal 1º maggio 2013 rimarra’ fino a Febbraio 2018. Questo per il delicato e confusionario momento storico dovuto alla Brexit. L’ottimo lavoro dell’Ambasciatore Terracciano in questi anni a Londra, e’ stato sotto gli occhi di tutti, basti pensare al progetto Primo Approdo voluto da lui stesso e dal console Generale Massimiliano Mazzanti, per aiutare i tanti giovani che sono arrivati a Londra negli ultimi 3 anni.
Ora piu’ che mai in fase Brexit l’Ambasciatore Terracciano deve assicurare agli italiani a Londra un ottimo servizio,  infatti e’ stato istituita una sezione Brexit helpdesk online dove e’ possibile avere notizie.  Terracciano dovra’ passare un testimone pesante al nuovo Ambasciatore, perche’  Trombetta, dovra’  gestire la situazione Brexit  probabilmente nel suo  piu’ alto e delicato momento storico e politico, e soprattutto sara’ l’Ambasciatore che dovra’ supportare gli italiani a Londra nel dopo Brexit.
Trombetta  dovra’ sicuramente avere la capacita’ di gestire una situazione non facile: gli italiani a Londra e in Uk sono circa 600.000 e tutti vogliono essere ascoltati soprattuto in una situazione delicata ed incerta come quella che stiamo vivendo. Una situazione che per molti non cambiera’, per altri invece potrebbe collassare e precipitare nel baratro, e questo significherebbe andare via dalla Gran Bretagna .
Spesso si leggono pagine e pagine sulla Brexit,molte mirate a fare un terrorismo giornalistico, proprio gettando panico dove invece c’e’ solo  poca chiarezza partendo dai vertici politici britannici.
Ecco che  il nuovo Ambasciatore, deve settacciare al meglio la situazione per offrire, come sicuramente fara’, una risposta sincera e vera alle tante domande che gli italiani a Londra giustamente si pongono.
Le relazione tra Ambasciata e Consolotato italiano a Londra e gli italiani, e’ sempre stata forte, con qualche contrasto, critiche e incomprensioni, come in tutte le buone famiglie, ma alla fine quella bandiera tricolore e’ e sara’ sempre quella che  avvolge la comunita’italiana a Londra; una delle piu’ importanti e dinamiche che la Gran Bretagna abbia mai avuto.
Massimo Pedrini, esperto economista, in alcune recenti interviste, ha spiegato che per “valutare adeguatamente gli effetti della Brexit sulla piazza finanziaria bisogna distinguere l’impatto sui mercati azionari e quello sulla valuta, anche se sono inevitabilmente collegate. Se guardiamo al mercato azionario britannico, possiamo notare come abbia subito recuperato, grazie anche all’indebolimento della sterlina, di cui hanno beneficiato le grandi società inglesi. Fondamentalmente possiamo dire che la borsa inglese è tornata in poco tempo sopra i livelli dov’era finita, pertanto le conseguenze della Brexit sono state in questo caso davvero minime”: dopo 3 mesi gli effetti della Brexit sono stati nulli anche perché i tempi sono destinati a essere lunghi. La Brexit dovrebbe diventare effettiva solo dal 2019. Saranno necessari passaggi burocratici graduali.
Bisognerà attendere questi tre anni. Sarà solo allora – nel 2019 – che potremo vedere la sua portata reale. Al momento la Brexit ha funzionato. Gli europeisti hanno subito un duro ko. Senza appello. E il rischio contagio è fortissimo. L’Europa così com’è non va. O si cambia rotta o l’Unione rischia di naufragare.
Intanto e di contro, la libera circolazione dei cittadini Ue nel Regno Unito finirà nel marzo 2019, come avrebbe  detto il portavoce della premier britannica Theresa May. L’annuncio è arrivato dopo una crescente polemica nel governo May che è apparso fortemente diviso su questa materia. Una proposta avanzata in precedenza dal ministro degli Interni, Amber Rudd, prevedeva invece un periodo transitorio di tre anni dopo la conclusione delle trattative sulla Brexit in cui la libera circolazione sarebbe rimasta sostanzialmente in vigore. Ma dopo le forti critiche di un altro ministro, il titolare al Commercio internazionale Liam Fox, che ha pubblicamente affermato di essere stato tenuto allo scuro sulla proposta della Rudd, è arrivata la dichiarazione chiarificatrice di Downing Street. Non c’e’ che dire : Trombetta ha un testimone incandescente che rischia di continuare a compromettere la compattezza di un governo intero, diviso dalla Brexit.