Il “Natale in casa Cupiello” di Lello Serao: Ecco perché il testo di Eduardo continua a interrogarci

61
foto di Anna Camerlingo

di Massimiliano Craus

“Natale in casa Cupiello” non smette mai di stupire, neanche quando siamo più lontani dal Natale e quando ci si trova a tu per tu con pupazzi, automi e similari. Cos’avrebbe pensato mai Eduardo al cospetto di questa geniale pensata? Noi l’abbiamo visto il Natale di Lello Serao e proviamo a raccontarvelo attraverso le sue parole e la delicatezza vista ed ascoltata durante la rappresentazione al Teatro Area Nord TAN di Piscinola. Qui i Teatri Associati di Napoli hanno assecondato l’estro di Lello Serao che al TAN si è rivolto all’opera di Eduardo con rispetto ma anche con audacia.

“La genesi di questo lavoro è stata lunga e contrappuntata da ritardi e continue modifiche – ci ha infatti spiegato il regista – ovvero una caratteristica di questo testo avendo subìto, anche da parte del suo autore, cambiamenti che si sono succeduti dalla prima edizione del ‘31 fino alla definitiva consacrazione in forma compiuta degli anni ’70. Il progetto nasce da un’idea di Luca Saccoia e Vincenzo Ambrosino che ha preso corpo dall’incontro con il sottoscritto e lo scenografo Tiziano Fario. Il presepe è l’orizzonte dentro cui si muove tutta l’opera sia in senso reale che metaforico; il presepe è l’elemento necessario a Luca Cupiello per sperare in una umanità rinnovata e senza conflitti, ma è anche la rappresentazione della nascita e della morte, è il tempo del passaggio dal vecchio al nuovo, è la miscela tra passato e presente, è una iconografia consolidata e al tempo stesso da destrutturare di continuo, il Presepe si rifà ogni anno, è ciclico come le stagioni, può piacere e non piacere. E’ proprio da questa ultima affermazione che siamo partiti, cosa è diventato quel Tommasino, Nennillo, così come lo appella la madre, considerandolo un eterno bambino? Come si è trasformato dopo quel fatidico sì sul letto di morte del padre?”. Domande che probabilmente tutti noi spettatori innamorati di Eduardo ci siamo fatti ma a cui non abbiamo saputo o voluto rispondere. E per questo in tanti ci hanno provato al posto nostro, chi a ragione e chi a torto. “Ci abbiamo provato in ogni modo a dare risposte – chiude Lello Serao – immaginando che Tommasino abbia pronunciato quel sì convinto, che da allora in poi, dovesse esserci un cambiamento, pensando che non fosse solo un modo di accontentare il padre morente, ma che fosse l’inizio di un percorso nuovo, di una nascita, così come il Presepe racconta. Ecco allora Tommasino farsi interprete a suo modo di una tradizione, eccolo testimone di un rito e di una rievocazione di fatti e accadimenti familiari comici e tragici che hanno segnato la sua vita e quella di quanti alla rappresentazione prendono parte. Per farlo, per rendere ripetibile il rito Tommasino si serve di pupazzi, di figure che si rianimano dentro i suoi sogni/incubi, che continuano a riaffacciarsi ogni anno come il Presepe e i suoi pastori. Si lascia sorprendere ancora una volta dalle storie che questi raccontano, vi prende parte, gli fornisce le battute, riaccarezza il sogno di Luca Cupiello di smussare i conflitti attraverso il rituale del Presepe. Tommasino aspetta il pubblico come fossero i Re Magi portatori della buona novella”.

E’ questo il “Natale in casa Cupiello” per attore cum figuris di Eduardo De Filippo, progetto a cura di Interno 5 e Teatri Associati di Napoli ideato da Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia con Luca Saccoia e regia del nostro interlocutore Lello Serao. Lo spazio scenico, le maschere ed i pupazzi sono a cura di Tiziano Fario, i costumi di Federica del Gaudio e le musiche originali di  Luca Toller. Assai importante il disegno luci di Luigi Biondi e Giuseppe Di Lorenzo con il prezioso laboratorio di figura a cura di Irene Vecchia nell’ambito più generale delle scene di Ivan Borrelli, le luci e fonica di Mattia Santangelo e la lungimirante produzione a cura di Hilenia De Falco in rappresentanza proprio dei  Teatri Associati di Napoli. Un sodalizio nato nel novembre 2014 dall’incontro tra Libera Scena Ensemble e Interno5, due realtà storiche di differenti generazioni che scelgono di avviare un percorso condiviso al fine di avvicinare centro e periferia. Questo sodalizio gestisce il TAN nel quartiere di  Piscinola nell’area nord di Napoli che dal 2015 è  sede di residenze artistiche multidisciplinari e, dal 2018, è Centro di Residenza della Campania sotto la sigla C.RE.A.RE Campania. Ospita una stagione teatrale osservatorio sulla nuova drammaturgia nazionale ed internazionale all’interno di un progetto denominato #ConfiniAperti.  Ha prodotto negli ultimi anni lavori di registi e autori tra cui Carlo Cerciello, Marcello Cotugno, Davide Iodice, Fabio Pisano e Lello Serao. Fino a questo ultimo “Natale in casa Cupiello”.