Il ministro Orlando in visita a Nisida con i calciatori del Napoli: Il carcere minorile non va dimenticato

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“Questa realta’ non va dimenticata, il carcere non va dimenticato, senno’ produce soltanto effetti negativi”. Lo dice il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ai ragazzi del carcere minorile di Nisida durante una visita all’istituto penitenziario con i calciatori del club azzurro Dries Mertens, Mark Hamsik e Leonardo Pavoletti. I giocatori del Napoli e il ministro sono stati accolti dai 58 detenuti di Nisida, 48 maschi e 10 donne, nei laboratori di pizza, arte presepiale, pasticceria e ceramica che impegnano quasi tutti i ragazzi accolti nell’istituto.

L’intento del carcere e’ di aprire al mercato i prodotti realizzati nell’ambito dei quattro laboratori attivi attraverso delle innovative start-up. Il ministro ha parlato del carcere di Nisida come di una “struttura di eccellenza nell’ambito del circuito minorile e del sistema penitenziario italiano. Siamo tra i Paesi con la recidiva piu’ alta tra gli adulti – commenta Orlando – ma a livello europeo la recidiva e’ la piu’ bassa tra i minori perche’ il sistema minorile penitenziario funziona”. La presenza dei calciatori della societa’ calcistica partenopea nell’istituto di Nisida “e’ importante per i ragazzi a cui si lancia – spiega il ministro – un messaggio forte: si puo’ avere successo e affermazione ma non bisogna dimenticarsi di chi si trova in situazioni di difficolta’. I ragazzi di Nisida utilizzino questo tempo come un’occasione di riscatto”. E in questo senso lo sport gioca un ruolo chiave “e’ una grande metafora, le sconfitte – sottolinea Orlando – sono un momento in cui si ragiona e riflette. Questi ragazzi hanno bisogno di essere sostenuti ma chi ha sbagliato usi questo errore come un momento di riflessione e di ripartenza. Si tratta di giovani detenuti che hanno fatto cose molto brutte ma che non hanno visto di certo cose molto belle nella loro vita”.