Il Giornale festeggia i suoi primi 50 anni. Sallusti e Meloni: Ancora oggi è una voce fuori del coro

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in foto Giorgia Meloni e Alessandro Sallusti

Il Giornale compie 50 anni e per festeggiare ha radunato ieri sera a Milano tutti i protagonisti della sua storia e grandi nomi dell’imprenditoria e della politica, a partire dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Sono passati 50 anni, ma i motivi che hanno spinto Indro Montanelli a fondare Il Giornale sono ancora tutti attualissimi, quindi siamo ancora giovani”, ha detto il direttore Alessandro Sallusti, esortando a “guardare avanti, vedere quali sono le sfide che aspettano il mondo ed essere capaci di commentarle e criticarle”. Quindi il ringraziamento a Meloni, che è riuscita a venire alla festa “stretta tra un G7 e un’elezione europea”. “In un’epoca in cui il panorama mediatico era dominato da voci allineate, Montanelli scelse di creare uno spazio per il pluralismo dell’informazione, offrendo ai lettori la possibilità di confrontare diverse prospettive e punti di vista”, ha evidenziato la premier, esprimendo gratitudine “a tutti i direttori, giornalisti e editori che, in questi decenni, hanno contribuito a mantenere viva questa importante voce controcorrente, permettendo ai cittadini di accedere a un’informazione più completa e diversificata. Questo tipo di impegno a favore del pluralismo e della libertà di stampa è fondamentale per una società democratica sana e vitale. È un esempio che dovrebbe ispirare tutti coloro che credono nell’importanza di un giornalismo indipendente e responsabile”. All’evento, tra gli altri, hanno partecipato il presidente del Senato Ignazio La Russa, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Matteo Piantedosi e Daniela Santanchè, il presidente della Lombardia Attilio Fontana, l’ex segretario di Stato Usa Mike Pompeo, il presidente del Coni Giovanni Malagò, oltre agli editori Antonio e Giampaolo Angelucci e l’ex editore Paolo Berlusconi, che ha raccontato di quanto il fratello Silvio decise di acquistare il quotidiano fondato nel 1974 da Indro Montanelli.

Fondato nel 1974 dal grande giornalista Indro Montanelli, la testata ha attraversato mezzo secolo di storia diventando un punto di riferimento nel panorama giornalistico italiano: l’attuale guida è composta dal direttore editoriale Vittorio Feltri e dal direttore responsabile Alessandro Sallusti, con i vice direttori Nicola Porro, Osvaldo De Paolini, Francesco Maria Del Vigo, e gli editori Antonio Angelucci e Giampaolo Angelucci.
Fin dagli inizi, si legge in una nota editoriale, “Il Giornale ha mantenuto uno sguardo controcorrente rispetto agli eventi epocali che hanno segnato i nostri tempi, raccontando, in presa diretta, crocevia fondamentali e cambi di paradigma. La sua capacità di analizzare e riportare le grandi svolte della storia contemporanea, lo ha reso un protagonista insostituibile nel mondo dell’informazione. La visione del mondo del Giornale si ispira a principi come la libertà di pensiero, la centralità dell’individuo quale motore del progresso e la tutela dell’iniziativa economica privata e dell’imprenditoria italiana. Alla base di questo successo vi sono l’integrità editoriale e la costante aderenza ai fatti. L’innovazione, inoltre, è stata la chiave per rispondere all’evoluzione dell’industria dei media e alle nuove esigenze dei lettori”.

in foto la festa per i 50 anni del Giornale: da sinistra Matteo Salvini, Ignazio La Russa, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Alessandro Sallusti

Fondazione e primi anni (1974-1980)
Il Giornale è stato fondato nel 1974 da Indro Montanelli caratterizzandosi fin da subito per il suo approccio controcorrente e la sua attenzione ai temi di attualità più controversi e dibattuti. Montanelli, con il suo stile inconfondibile e la sua integrità professionale, ha posto le basi per un giornalismo di qualità, libero da condizionamenti politici e commerciali.

L’era di Silvio Berlusconi (1979)
Nel 1979, Silvio Berlusconi ne è diventato l’azionista di maggioranza. Questo passaggio ha segnato una svolta importante per la testata, che ha ricevuto nuove risorse per espandersi e modernizzarsi. Sotto la guida di Berlusconi, Il Giornale ha rafforzato la sua posizione nel mercato editoriale italiano, mantenendo una linea editoriale libera e un punto di vista critico voluto da Montanelli.

Gli anni ’80 e ’90: crescita e consolidamento
Negli anni ’80 e ’90, Il Giornale ha continuato a crescere, ampliando la sua redazione e migliorando l’impegno nelle inchieste e nei reportage. Durante questi decenni, la testata si è distinta per la sua copertura approfondita di eventi cruciali della politica italiana e internazionale, nonché per difendere i valori della libertà di espressione e della democrazia.

Il nuovo Millennio: innovazione (2000-2020)
Con l’avvento del nuovo Millennio, Il Giornale ha affrontato la sfida della digitalizzazione e dei cambiamenti nel mondo dei media. La testata ha lanciato il proprio sito web, ampliando la sua presenza online e raggiungendo un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo. Durante questo periodo, Il Giornale ha investito nelle nuove tecnologie e in format editoriali, includendo video, podcast e contenuti interattivi, per rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più digitale.

Il presente: voce indipendente nel panorama italiano
Oggi, Il Giornale continua a essere un punto di riferimento nel panorama giornalistico italiano, mantenendo il suo impegno a fornire un’informazione accurata, affrontando con coraggio e professionalità le grandi sfide della contemporaneità e guardando al futuro con lo stesso spirito pionieristico che ha caratterizzato i suoi primi cinquant’anni.
Secondo Giorgia Meloni, presidente del Consiglio: “La decisione di Indro Montanelli nel 1974 di fondare Il Giornale è stata un atto di grande coraggio e visione. In un’epoca in cui il panorama mediatico era dominato da voci allineate, Montanelli scelse di creare uno spazio per il pluralismo dell’informazione, offrendo ai lettori la possibilità di confrontare diverse prospettive e punti di vista. La storia de Il Giornale è una testimonianza rara del valore del giornalismo libero e indipendente. Dobbiamo essere grati a tutti i direttori, giornalisti e editori che, in questi decenni, hanno contribuito a mantenere viva questa importante voce controcorrente, permettendo ai cittadini di accedere a un’informazione più completa e diversificata. Questo tipo di impegno a favore del pluralismo e della libertà di stampa è fondamentale per una società democratica sana e vitale. È un esempio che dovrebbe ispirare tutti coloro che credono nell’importanza di un giornalismo indipendente e responsabile”.

All’evento, tra gli altri, hanno preso parte: Ignazio La Russa, presidente del Senato, Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, Mike Pompeo, ex segretario Stati Uniti d’America, Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, Antonio Angelucci, membro della Camera dei deputati e editore del Giornale, Vittorio Feltri, direttore editoriale del Giornale, Nicola Porro, vicedirettore del Giornale, Paolo Berlusconi, imprenditore, Giovanni Malagò, presidente del Comitato Olimpico nazionale italiano, Angelino Alfano, ex ministro della Giustizia, Letizia Moratti, europarlamentare, Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero Quotidiano, Marco Tronchetti Provera, imprenditore, Nicola Speroni, amministratore delegato de Il Giornale, ⁠Remo Ruffini, amministratore delegato di Moncler, Hoara Borselli, conduttrice televisiva⁠,  Paolo Del Debbio, saggista e giornalista, Stefano Zecchi, filosofo e scrittore.