Il G7 Agricoltura: un’occasione buona per preparare l’annata 24/25

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Ancora una volta l’Italia sta mostrando al mondo l’aspetto che più la ha caratterizzata in passato, continuando a farlo attualmente, seppure con modalità rivedute e corrette: quella agricola e le altre a essa collegate.

È evidente che il settore negli anni ha ricevuto contributi notevoli dalla ricerca scientifica e altri, altrettanto ingenti, di tipo economico e finanziario. Tanto sia dalle istituzioni pubbliche nazionali che dagli enti comunitari a tanto preposti. È altrettanto importante sottolineare che il più delle volte che il tema della discussione cade sull’argomento del settore primario è per l’uso deviato o addirittura l’abuso che spesso si è fatto dei trasferimenti unilaterali di somme, ovvero dei contributi a fondo perduto. Si cita molto meno, o addirittura affatto, che il Paese detenga ormai da tempo il primato mondiale delle tecnologie agricole.

Un fatto che avvalora ancor più che il rapporto biunivoco che intercorre tra il Bel Paese e la coltivazione della terra sia particolarmente stretto è quello dell’elezione di un italiano alla presidenza della Copa, l’organizzazione di categoria europea che raduna 22 milioni di agricoltori. Dovendo rinnovare i suoi vertici, ha posto all’apice il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. A Siracusa, città siciliana importante per l’agricoltura dai tempi in cui faceva parte della Magna Grecia – i romani la identificarono con un nome difettivo del singolare, Syracusae e non deve essere stato per caso – è in corso il G7 Agricoltura.

La sua presidenza è spettata al Ministro per l’agricoltura Lollobrigida. La Coldiretti, con il Presidente Nazionale Ettore Prandini in testa, sta fungendo da braccio operativo del governo per la selezione degli obiettivi da trattare o approfondire in quella sede. Nei giorni scorsi sono stati diversi gli argomenti importanti affrontati insieme ai ministri dell’agricoltura degli altri paesi di quel sodalizio. Oltre alla loro presenza va segnalato che sull’isolotto di Ortigia, dove si svolgono quei lavori, sono presenti anche leader e dignitari africani che sono stati presenti per intessere e rafforzare rapporti di collaborazione per il trasferimento delle tecnologie all’avanguardia in uso nei paesi del G7, nelle loro realtà. A tal punto potrebbe aver senso creare o ampliare le relazioni con il resto delle istituzioni nazionali perché, ove apparisse possibile e vantaggioso, i risultati dell’appuntamento che si sta avviando alla conclusione, possano agire da comprimari nella realizzazione del Piano Mattei. In tal modo il Giardino d’Europa, così veniva talvolta indicato il Paese durante il secolo scorso, anche perché era già green, si conferma strategico ed epicentrico nel Mediterraneo per i contatti di ogni genere. Gli stessi che andranno sempre più a aumentare già nel futuro prossimo venturo. Fare voli pindarici non è peccato e, soprattutto, costa poco o niente. Perché non provare? Fin da oggi, 29 settembre, non quello del brano musicale degli anni ’60. Anche se tutto è cominciato in quel periodo.

P.S: l’ allegato della domenica di un importante quotidiano nazionale, nella rubrica di psicologia, conteneva un articolo dal titolo: “Sognare aiuta a vivere”. Delle volte il caso.