Il fuggitivo Igor: dove si nasconde?

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Roma, 2 mag. (AdnKronos) – Continuano a cercarlo senza sosta negli stessi luoghi, passando al setaccio acquitrini, canneti e paludi delle campagne del Ferrarese perché è lì, ritengono gli inquirenti, che continui a nascondersi ‘Igor il russo’ il sospettato numero uno per il delitto di Budrio e per l’omicidio della guardia ecologica volontaria Valerio Verri a Portomaggiore. Sono passati ormai oltre 30 giorni da quel 1 aprile quando Davide Fabbri venne assassinato nel suo bar, e da allora per il migliaio di appartenenti alle forze dell’ordine che sono sulle sue tracce, Norbert Feher alias Igor Vaclavic si troverebbe ancora nella ‘zona rossa’ tra Campotto e Marmorta, nelle campagne di Molinella, un perimetro di circa 40 chilometri.

E’ lì, in un’atmosfera di tensione che continua ad accompagnare gli abitanti della zona, che proseguono incessantemente le ricerche, confortate da tracce trovate dai cani molecolari che però, puntualmente, svaniscono in prossimità dei corsi d’acqua. E’ passato un mese dall’inizio della sua fuga, e l’ipotesi che l’ex militare dalle molteplici identità, sia riuscito nell’impresa di fuggire ha ormai preso piede. Così come la tesi secondo la quale il 41enne sia sostenuto da qualcuno che continui a fornirgli un rifugio.

La pensa così il criminologo Francesco Bruno contattato dall’AdnKronos: “Credo che ormai sia lontano dai luoghi in cui lo cercano, in qualche modo ha trovato una situazione di tranquillità in cui è coperto e indisturbato – spiega il criminologo – Non credo che si abbiano elementi concreti per dire che si trova ancora in quelle zone. Se così fosse significa che è nascosto a casa di una persona insospettabile, che ha fiducia in lui e lo copre”.

Il killer di Budrio è certamente una persona pericolosa “soprattutto se è lui ad aver fatto tutto quello che gli è stato attribuito” e, osserva Bruno “potrebbe avere delle persone che lo aiutano”. “Se fosse solo in condizioni simili non potrebbe resistere e l’avrebbero già preso – rimarca il criminologo – Come si è nascosto in questo mese potrebbe farlo per i prossimi due o tre mesi. Da un punto di vista psicologico non è facile inquadrarlo. Di lui abbiamo informazioni molto variabili e contraddittorie dovute al fatto che si tratta di una persona intelligente che sa adattarsi a condizioni di difficoltà”.

Diversi i gruppi di ricerca che stanno dando la caccia del killer, dalla polizia ai carabinieri, fino al reparto paracadutisti del Tuscania e la squadra dei cacciatori di Calabria. Ognuno di loro presidia ormai da un mese il territorio, mettendo a segno blitz in casolari, cascine e possibili nascondigli tra il Ferrarese e il Bolognese. Mattina e sera le unità di uomini che si occupano di cercare il latitante (passate da 1.000 a 1.200) vanno sulle tracce di Igor, che come un spettro continua ad aggirarsi su tutta la zona.

Per Bruno è tuttavia possibile che ‘Igor l’imprendibile’, come è stato ribattezzato dalla stampa, sia ormai riuscito ad aprirsi un varco e fuggire: “E’ possibile che si sia appoggiato per un periodo di tempo a qualcuno e poi si sia allontanato in qualche modo – prosegue Bruni – Ha una notevole abilità trasformistica, lo abbiamo visto nelle sue foto, in cui appare sempre diverso. Non escludo che si sia camuffato e sia passato indenne dall’area controllata a una meno controllata. E’ una persona intelligente capace di variare le proprie mosse a seconda di quelle di chi lo insegue”.

Quanto alle ricerche messe in atto, il criminologo ritiene che “prima o poi i gruppi di ricerca dovranno abbandonare il loro modus operandi”. “Dovrebbero trovarlo per caso – conclude – imbattersi in lui come potrebbe fare anche un passante. Ammesso che sia rimasto in quei posti non si muoverà, è ben nascosto”.