A cura di Antonio Arricale Il dollaro ha chiuso la settimana e il mese vicino al massimo di un anno fa contro l’euro, in seguito al rilascio dei dati positivi USA che A cura di Antonio Arricale Il dollaro ha chiuso la settimana e il mese vicino al massimo di un anno fa contro l’euro, in seguito al rilascio dei dati positivi USA che hanno lanciato segnali di ripresa per l’economia statunitense, mentre i dati deboli della zona euro ed i timori per la situazione in Ucraina hanno pesato sulla moneta unica. Il cambio EUR/USD è sceso dello 0,38% a 1,3132, lo scorso venerdì, il minimo dai primi di settembre del 2013. Il cambio ha chiuso la settimana in calo dello 0,48%. Il dollaro è stato sostenuto dai dati sul sentimento dei consumatori statunitensi questo agosto, l’indice sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è salito a 82,5 da 81,8 a giugno. I dati hanno fatto passare in secondo piano il dato sulla spesa dei consumatori, scesa inaspettatamente dello 0,1% a luglio. La moneta unica è rimasta sotto pressione dopo i dati preliminari: l’indice dei prezzi al consumo della zona euro è sceso al tasso annuo dello 0,3% nel mese di agosto dallo 0,4% di luglio, in linea con le aspettative. Il target della BCE è poco al di sotto del 2%. I dati deboli hanno alimentato la pressione sulla Banca centrale europea affinché implementi nuove misure di stimolo per l’altalenante ripresa nella zona euro. Il cambio EUR/JPY è sceso dello 0,04% a 136,66 lo scorso venerdì. Il cambio ha chiuso la settimana in calo dello 0,61%. Il cambio USD/JPY è salito dello 0,34% a 104,07 lo scorso venerdì. Il cambio ha chiuso la settimana in calo dello 0,12%. La richiesta dello yen come valuta rifugio è stata sostenuta dai timori per il conflitto tra Russia e Ucraina. Il dollaro è salito al massimo storico contro il rublo russo venerdì, con il cambio USD/RUB a 37,20, prima di attestarsi a 37,04 dopo la notizia che le truppe russe sarebbero di fatto entrate nell’Ucraina orientale. La sterlina è in salita contro il dollaro questo venerdì, con GBP/USD in salita settimanale dello 0,3% grazie alle aspettative di un aumento dei tassi da parte della BoE. Il dollaro canadese ha chiuso al seduta in calo contro il biglietto verde, nonostante il rilascio di dati più forti del previsto sul PIL. Il cambio USD/CAD ha toccato i minimi di un mese di 1,0811 dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che l’economia canadese è salita del tasso annuo del 3,1% nel secondo trimestre, contro le aspettative di un aumento del 2,7%. Il cambio è successivamente sceso a 1,0875. Oggi si prevedono volumi piuttosto ridotti, con i mercati USA chiusi per la festa del Lavoro. Gli investitori attenderanno l’esito del vertice di politica monetaria della BCE; c’è attesa inoltre per il report USA sull’occupazione non agricola. Sono attese infine le dichiarazioni di politica monetaria in Australia, Giappone, Canada e Regno Unito. In vista della prossima settimana Investing.com ha compilato una serie di questi ed altri eventi che condizioneranno i mercati. Lunedì 1 settembre Il Giappone rilascerà i dati sulle spese pro capite. La Cina rilascerà i dati sull’attività manifatturiera unitamente all’indice rivisto HSBC. Il Regno Unito rilascerà i dati sull’attività manifatturiera, nonché un report sul netto dei prestiti rilasciati. I mercati resteranno chiusi negli USA e in Canada per la festa del lavoro, il Labor Day. Martedì 2 settembre L’Australia rilascerà i dati sulle concessioni edili rilasciate e sul conto corrente del paese. La Reserve Bank of Australia annuncerà il tassi di interesse di riferimento e pubblicherà la dichiarazione del tasso che spiega le condizioni economiche ed i fattori che hanno condizionato la decisione di politica monetaria. Nella zona euro la Spagna rilascerà un report sulle variazioni nel numero degli occupati. Il Regno Unito rilascerà i dati sull’attività edile. Negli USA l’ISM pubblicherà un report sulla crescita del settore manifatturiero. Mercoledì 3 settembre La Cina rilascerà i dati sull’attività manifatturiera unitamente al relativo indice HSBC. L’Australia rilascerà un report sul PIL, il principale indicatore macroeconomico e della crescita dell’economia. È atteso inoltre il discorso del Governatore della RBA, Glenn Stevens. Il Regno Unito rilascerà i dati sull’attività del settore terziario. La zona euro rilascerà un report sulle vendite al dettaglio, il principale indicatore della spesa dei consumatori, che rappresenta la voce principale dell’attività economica. La Banca del Canada annuncerà il tasso di interesse di riferimento e pubblicherà la dichiarazione del tasso, un documento che presenta le condizioni economiche ed i fattori che influenzano le decisioni di politica monetaria. Gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sugli ordinativi alle fabbriche. Giovedì 4 settembre L’Australia rilascerà i dati sulla bilancia commerciale, la differenza in termini di valore tra importazioni ed esportazioni. La BoJ annuncerà il tasso di interesse di riferimento e pubblicherà la dichiarazione del tasso, un documento che presenta le condizioni economiche ed i fattori che influenzano le decisioni di politica monetaria. La Germania pubblicherà i dati sugli ordinativi alle fabbriche. La BoE annuncerà il tasso di interesse di riferimento. La BCE annuncerà il tasso di interesse. L’annuncio sarà seguito da una conferenza stampa con il Presidente Mario Draghi. Sia gli USA che il Canada rilasceranno i dati sulla bilancia commerciale. Gli USA pubblicheranno il report ADP sulla creazione di posti di lavoro nel settore privato ed il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione. Negli USA l’ISM pubblicherà un report sulla crescita del settore terziario. Venerdì 5 settembre Nella zona euro, la Germania pubblicherà i dati sulla produzione industriale. La Banca Nazionale Svizzera pubblicherà i dati sulle riserve di valute estere. I dati saranno seguiti da vicino per avere indicazioni sui volumi delle operazioni della banca sul mercato monetario. Il Canada pubblicherà i dati sulle variazioni del numero dei disoccupati unitamente al tasso di disoccupazione e all’indice Ivey PMI. Gli USA chiuderanno la settimana con il report sull’occupazione non agricola e sul tasso di disoccupazione. Borse asiatiche Tokyo inizia settimana e mese in moderato rialzo Inizio di settimana in moderato rialzo per la borsa di Tokyo con l’indice Nikkei che guadagna lo 0,37% a 15.471,32 punti, mentre il Topix avanza dello 0,37% a 1282,75 punti. Gli investitori rimangono cauti in vista delle tensioni internazionali. Tra le altre borse asiatiche Seul lima la parità con un 0,03%, mentre Taiwan avanza dello 0,81%. Miste le altre piazze asiatiche che chiuderanno più tardi le contrattazioni, con Hong Kong che avanza dello 0,28%, Kuala Lumpur scivola dello 0,51%, Jakarta guadagna lo 0,67%. A due colori i mercati cinesi con Shangai che guadagna 0,75% nonostante in Cina ci sia stata una frenata dell’attività manifatturiera di agosto. Singapore invece scivola dello 0,43%. Europa Avvio di giornata senza slancio Avvio sulla linea di parità per Piazza Affari che si allinea ai principali mercati di Eurolandia. Gli investitori si mostrano cauti in vista delle tensioni internazionali, ma anche dopo la telefonata tra Merkel e Draghi , in cui il cancelliere avrebbe chiesto al numero uno della BCE, chiarimenti sull’austerity. L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,313. L’Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,1%. Sessione debole per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia con un calo dello 0,35%. Lo Spread migliora, toccando i 151 punti base, con un calo di 4 punti base rispetto al valore precedente, con il rendimento del BTP decennale pari al 2,40%. Tra i listini europei, ferma Francoforte, che segna un quasi nulla di fatto, trascurata Londra, che resta incollata sui livelli della vigilia, mentre nulla di fatto per Parigi, che passa di mano sulla parità. Piazza Affari continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,17% sul FTSE MIB In buona evidenza a Milano i comparti Costruzioni, con un +1,06% sul precedente, Vendite al dettaglio (+0,91%) e Media (+0,74%). Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, ben comprata YOOX, che segna un forte rialzo dell’1,63%. Salvatore Ferragamo avanza dell’1,43%. Si muove con un buon rialzo Mediaset, mostrando un incremento dell’1,40%, dopo che il presidente Giuseppe Recchi, Telecom ha aperto la porta ad una nuove alleanza con il Biscione. Denaro su Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che registra un rialzo dell’1,25%. Tra i più forti ribassi, in rosso Saipem, che vanta un calo dello 0,72%.
I dati macro attesi oggi Lunedì 1 settembre 2014 Festa Stati Uniti – Giornata dei Lavoratori 01:30 AUD Indice PMI Purchasing Managers 01:50 JPY Spese per investimenti (Annuale) 03:00 CNY PMI Manifatturiero Cinese 03:30 AUD Margini operativi lordi aziende (Trimestrale) 03:45 CNY Indice Manifatturiero Cinese PMI – HSBC 08:00 EUR PIL Germania (Trimestrale 08:00 EUR PIL Germania (Annuale) 09:13 EUR PMI Manifatturiero Spagnolo 09:30 CHF Indice SVME direttori acquisti 09:45 EUR Indice PMI Manifatturiero Italiano 09:50 EUR Indice prezzi consumo Francia 09:55 EUR Assicurazione privata mutuo della produzione tedesca 10:00 EUR Indice PMI Purchasing Managers 10:30 GBP Investimenti delle aziende (Trimestrale) 10:30 GBP Indice PMI Purchasing Managers