Identikit di un ambasciatore

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Quando si parla di diplomazia e del ruolo degli ambasciatori, in Italia saltano fuori molto spesso le parole “Ferrero Rocher”. Nel 1988 la Ferrero mandò in onda una pubblicità televisiva per i suoi cioccolatini che nell’ambiente diplomatico è rimasta impressa, e ha plasmato il cliché sugli ambasciatori negli anni a venire. La pubblicità è ambientata a una festa organizzata all’ambasciata italiana di un paese non precisato: la residenza dell’ambasciatore è estremamente lussuosa, e l’ambasciatore, elegantissimo e «persona veramente raffinata», come dice uno degli invitati, ha organizzato un ricevimento sfarzoso per l’alta società — in cui sono serviti cioccolatini Ferrero. Questa immagine pluri celebrata in rete e nei media di allora non è corretta perché nessuno di questi assomiglia ad un professionista, medico o avvocato rinomati, che ha acquisito fiducia nel suo mestiere da essere un riferimento stabile per quella comunicazione mediatica che serve a chi non vuole o non può comunicare. Allora però la visione era più quella di un principe mentre oggi è quella di un mediatore puro che proprio per la rozzezza dei potenti, serve a ridimensionare i rapporti tra culture e popoli diversi.