I sogni son desideri. Peccato che non sempre si avverino

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in foto Segio Marchionne

Questa volta, come del resto tante altre in precedenza, un bel sogno durato anni è finito con al risveglio una situazione completamente diversa. Oltre che sgradita è stata amara, lo raccontano alcuni lavoratori, quei pochi che sono rimasti ai posti di lavoro fino all’ ultimo. Zelanti padroni di casa, la hanno lasciata in ordine quando hanno dovuto chiudere dall’ esterno la porta, questa volta definitivamente. Il sogno in questione è lo stabilimento Maserati di Grugliasco, ex Bertone (carrozzerie), fortemente voluto da un italiano naturalizzato canadese, Sergio Marchionne. Questi fu amministratore delegato del Gruppo Fiat fino a poco prima della fine dei suoi giorni. Essi non furono molti, ma tutti ben impiegati, tant’ è che lasciò quell’assortimento di marchi automobilistici in buona salute, aggiungendo a essi l’americano Chrisler. Esso fu salvato dal precipizio del dissesto quando la partita che stava giocando con il mercato, soprattutto quello americano, era prossima alla fine, in modo a dir poco doloroso. Torino era così ritornata la capitale delle auto in Europa. Soprattutto fuori dei confini nazionali, le auto Maserati che insieme alle Ferrari si possono fregiare di quel valore aggiunto, un Made in Italy che caratterizza automobili di categoria superiore, che trasudano un appeal di tutto rispetto. Peraltro entrambi i marchi chiudono bilanci di tutto rispetto. Deve essere successo qualcosa particolarmente importante all’interno del Gruppo Stellantis che, almeno per ora, non è stato espresso fino in fondo dalla proprietà. Qualunque sia il probabile disagio, risulta poco inficiare del valore di quello storico marchio. Chi è più avanti negli anni ricorderà, almeno per sentito dire, ciò che accadde nella prima metá del secolo scorso. Alfieri Maserati e i suoi fratelli accettarono nella loro officina la collaborazione di Enzo Ferrari. Questi, pur essendo molto giovane, aveva già fama di tecnico di spessore. Ciò era talmente vero che, passato poco tempo, il giovane Ferrari apri un’ officina sua con li simbolo del Cavallino Rampante. Lo stesso che era stato caro a Francesco Baracca, asso dell’ Aviazione Militare durante la prima guerra mondiale.
In questa prima parte del terzo millennio, precisamente nella prima metà del terzo decennio, le automobili Maserati e Ferrari, marchi del gruppo Stellantis, sono sul mercato intercontinentale più forti che mai. Portano in giro per il mondo l’Italia di qualità, rappresentando uno dei simboli di distinzione e oggetto del desiderio di quanti volano molto in alto. L’ anno prossimo il Paese avrà due problemi in più nel settore della produzione: il reintegro nel posto di lavoro dei dipendenti (circa duemila) che lavoravano in quello stabilimento e la destinazione da dare allo stesso senza lo stemma del Tridente. Con l’anno nuovo sarà necessario decidere. Verso quale tipo di soluzione ? Si incomincerà a parlarne l’anno prossimo. Tanto il suo inizio è a giorni. Sarà bene comunque darsi da fare e procedere subito, per evitare che la questione si ingarbugli ancora di più.