I grandi albergatori campani: Senza stranieri sarà un disastro. Imitiamo gli inglesi: Niente viaggi all’estero

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in foto Costanzo Iaccarino

“Io sono un ottimista, ma la situazione è talmente confusa che le previsioni al momento possono essere solo quelle di un disastro”. Intervistato dall’agenzia Agi, Costanzo Iaccarino, vice presidente di Federalberghi nazionale e presidente dell’associazione di settore in Campania, è netto. “Fino a quando non si capirà che in Italia, e soprattutto in regioni come la Campania, i numeri del turismo e del fatturato che genera sono talmente alti da richiedere grande pianificazione, non sarà possibile risollevarci”, spiega. Per lui, il sistema è al collasso. “Ci sono prenotazioni dall’estero soprattutto di clienti abituali e innamorati dell’Italia ma sono numeri talmente bassi da non consentirci di avere proiezioni e di nutrire grandi speranze. La stagione turistica è simile a quella del dopoguerra, solo luglio, agosto e poi basta tutti a casa”, sottolinea. Il suo albergo a Sorrento, l’Imperial Tramontano, è una tappa storica del turismo internazionale dal 1812, e ha ospitato da Milton a Goethe fino a Ibsen e Feminore Cooper, come pure la regina Guglielmina d’Olanda ed Eduardo VII da principe di Galles e da re d’Inghilterra. Lui lo terrà aperto, e potrà contare su ospiti internazionali, ma sempre a luglio e agosto, come è stato lo scorso anno. Il turismo di prossimità, quello dei di clienti solo italiani, comunque non basta a compensare la perdita. Solo in costiera sorrentina c’erano 2,5/3 milioni di presenze l’anno. Nel 2020, ne abbiamo avute sotto le 500.000. Card e passaporti vaccinali non sono strumenti che possano migliorare. Gli imprenditori alberghieri si sono dotati già lo scorso anno di tutte le misure di sicurezza. Ma l’incertezza è mondiale”. In Campania dove i grandi numeri del turismo li facevano inglesi e americani, “abbiamo già perso marzo e aprile e probabilmente perderemo maggio. Gli inglesi prima di giugno non potranno lasciare il loro paese e quindi forse non li rivedremo fino a luglio e gli americani sono sulla stessa lunghezza d’onda. Quello che è certo è che c’è troppa incertezza, e, come l’anno scorso, ci sarà chi riapre comunque e chi preferirà restare chiuso almeno fino a giugno quando potrebbe mutare lo scenario. Ma il quadro non potrà mutare di molto”.
“Siamo al lavoro per la grande riapertura del 20 maggio. Abbiamo già numerose prenotazioni di turisti italiani e quella che si prospetta sarà un’estate sotto la bandiera tricolore – conferma all’Agi Fulvio Gaglione, direttore del Grand Hotel Punta Molino di Ischia, altra struttura blasonata e molto frequentata da stranieri – siamo pronti con i protocolli anti-Covid, forti dell’esperienza dello scorso anno e già condivisa in maniera molto positiva dai quasi diecimila ospiti, che nel 2020 hanno soggiornato nel nostro albergo. Per ora, i turisti stranieri come i russi, i tedeschi e gli inglesi, che notoriamente trascorrono le vacanze a Ischia e al Punta Molino, restano in attesa. Gli americani invece, che avevano già prenotato dal 2019 la vacanza nella nostra struttura, hanno preferito posticipare al 2022”. “Lo Stato italiano avrebbe dovuto seguire l’esempio dell’Inghilterra: assoluto divieto di viaggiare all’estero – dice all’Agi Eugenio Ossani proprietario del Punta Molino – se le decisioni del Governo non cambieranno in vista della stagione estiva, per il settore turistico-alberghiero e per tutta la filiera sarà una catastrofe. Vergognoso il corridoio preferenziale che è stato creato per la Spagna. Questo significa la morte del turismo. Lacunoso inoltre il sistema vaccinazione, che avrebbe dovuto abbracciare nell’immediato anche i dipendenti del settore turistico. Inoltre, andrà assolutamente migliorato e incentivato il trasporto terrestre e aereo. Molti turisti che lo scorso anno avrebbero voluto soggiornare sull’isola, non hanno trovato posto sui treni o sugli aerei, mentre si è rivelato impeccabile il trasporto marittimo”.
Quanto a Capri, meta modaiola molto gettonata dal jet set mondiale, per ora gli stranieri stanno animando solo la compravendita di strutture ricettive. Il presidente di Federalberghi Isola di Capri, Sergio Gargiulo, annuncia che oltre al presidente nazionale di Federalberghi, Bernabò Bocca, che ha rilevato una importante struttura nel centro di Capri “ci sono gruppi internazionali inglesi ed arabi che hanno preso alcuni dei più importanti alberghi dell’isola”.