Le notizie che arrivano direttamente da dove vengono prese le decisioni che riguardano le guerre (superfluo precisare quali) non sono quanto di meglio si vorrebbe venire a sapere e commentare sotto l’ombrellone con i vicini. Quanto si sta apprendendo in queste ultime ore da fonti di prima mano, quindi attendibili, riguardanti le evoluzioni delle decisioni dei vertici dei paesi coinvolti direttamente, significherebbero che il fuoco che sta coinvolgendo l’umanità è andata oltre il bordo dell’orrido su cui si era fermato e sarebbe ormai con un piede al suo interno. Il passaggio successivo è bene non citarlo per scaramanzia, perché potrebbe essere non molto diverso da un necrologio. Quindi è bene provare a fare qualche considerazione per assurdo, del tipo di quelle che fanno i matematici, per avere il triste supporto che si è arrivati quasi al punto di non ritorno. Sembrerà un assurdo ma non è così, il fatto che la borsa di Tokio, lunedì, abbia riaperto in malo modo, chiudendo ancora peggio. Non è un caso che il cambio di orientamento sulla validità del trend dell’economia che solo la settimana prima, era considerata positivamente nella terra del Sol Levante, abbia fatto un giro su se stesso di 36O gradi proprio nelle ore in cui il mondo veniva messo al corrente dei pensieri dei capintesta, non certo tranquillizzanti. Se si pensa che cosa seguirebbe a una concretizzazione di quanto annunciato, tutto potrebbe succedere, tranne che l’economia riprenda a svilupparsi. Quindi è corretto credere che seguiranno giri di vite, non uno solo, allo sviluppo. Come in un thriller, la situazione è alle battute conclusive. Gli arbitri sono due, il tempo e il buon senso: vinca il migliore, se è possibile fare un eccezione, entrambi.