Hub Dot, nuovo network al femminile Donne: il Channel/Canale che fa moda

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Profumo di Hub Dot: c’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria, anzi d’ antico. Viene voglia di parafrasare una nota poesia del Pascoli per spiegare e raccontare come una semplice idea, innovativa e Profumo di Hub Dot: c’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria, anzi d’ antico. Viene voglia di parafrasare una nota poesia del Pascoli per spiegare e raccontare come una semplice idea, innovativa e nello stesso tempo portatrice di valori tradizionali, sia diventata in poco meno di un anno, un fenomeno sociale. Hub Dot, è il movimento femminile working in progress nato dall’ intuizione geniale di Simona Barbieri, napoletana trapiantata a Londra da 16 anni, di voler superare le barriere del virtuale ed incontrarsi dal vivo per condividere il piacere di una connessione autentica, di significato. E sarà proprio Simona ad annunciare da Londra mercoledì 12 febbraio, il primo traguardo e i programmi futuri della sua iniziativa partorita proprio un anno fa nella capitale britannica. “Una ed una sola connessione può fare la differenza” è il messaggio lanciato in questi giorni dalla metropoli inglese per celebrare l’anniversario della comunità globale. Un “CANALE/CHANNEL” ispirato dalla forza del “gentil sesso” di fare rete confidando nell’empatia, nella curiosità e spontaneità per creare opportunità di business o solo di semplice socia. “A noi non interessa età, estrazione sociale, professione. Vogliamo solo creare uno spazio fisico dove, mentre si beve un bicchiere di vino, si parla con le donne che ti circondano, si ascoltano inspirational speakers e si lascia al caso la possibilità di trovarti. Un nuovo modo di fare networking che abbraccia non solo il campo professionale ma tutte le sfere della vita”, spiega Simona. “Facilitare le connessioni fra tutti attraverso l’alchimia dei Dots’ e dell’andare al di là delle categorizzazioni” è l’impegno di Hub Dot che emerge dalle parole di Simona. E a rendere quindi possibile l’opportunità delle connessioni entra in campo l’originale tipologia dell’evento Hub Dot face to face, di forte impatto emozionale, articolato in due momenti principali: quello del racconto/ascolto di storie di vita, di coraggio, di cambiamento raccontate in uno e due minuti dalle speakers selezionate, e quello successivo della relazione attraverso i dot’s colorati prescelti dalle partecipanti, e rappresentativi della propria identità al di là delle convenzioni. Insomma “dimmi che colore scegli:è così che dirai chi realmente sei, cosa vuoi, dove ti piacerebbe andare”. Il bollino rosso esprime“ho un’identità professionale”, il verde che “sono in cerca di una nuova ispirazione”, il giallo “ho un’idea mi aiuti’”, il viola “ti racconto della mia attività di beneficenza, passione, lavoro”, il blu “sono qui per socializzare”. Campo alle connessioni con l’incontro dei colori! Il primo anniversario di Hub Dot sarà così festeggiato mercoledì prossimo nel moderno multistore Antropologie in Kings Road davanti alla folta platea di donne registrate da tutto il mondo. Come partecipare? Facile, basta un click sul sito www.hubdot.com, iscrivendosi, a qualsiasi evento Hub Dot. Gli eventi, va ricordato, sono finora autofinanziati dal team e dalla quota partecipativa con la registrazione idi 10 euro . Dal primo evento londinese di un anno fa a febbraio, ne sono susseguiti ancora altri, tematici, in forma più ridotta ma mirati a connessioni specifiche, dalla bellezza dell’imprenditorialità al cibo, ai giovani. Ma non solo Londra, è stata poi la volta di Napoli con i due grandi appuntamenti, il primo nel mese di maggio a Villa Doria d’Angri, il secondo di fine gennaio appena svoltosi al palacongressi della Mostra D’Oltremare, dove Simona è ritornata per ricordare la filosofia, lo spirito e la missione di Hub Dot, ed annunciarne gli sviluppi futuri. E si perché dal primo appuntamento ad oggi, la magica avventura Hub Dot continua a crescere. Quasi come un “mostro gentile”, così lo definisce Simona, Hub Dot procede a piccoli passi ed acquisisce sempre più forma. Dal primo evento oltremanica con la costituzione del sito e del team londinese affiancato dalle sue facilitatrici, è stata quindi la volta di Napoli contraddistinto dalla forza di un team e le sue connectors e la nascita del sito, seguito da Milano vicina al primo happening per il 19 marzo. Il 3 aprile inaugura Los Angeles, il 5 giugno Lussemburgo, e seguiranno ancora Istanbul, Portland, Gambia, New York, Holland. Intanto il team di Londra lavora alla piattaforma digitale“ la piazza Hub Dot online” che aiuterà a sviluppare connessioni on line, ma che non si sostituirà mai alla missione primaria degli incontri dal vivo. Tutto questo è Hub Dot, e forse ancora di più perchè riunisce donne di età, nazionalità, provenienze professionali diverse, accomunate principalmente da quella immediata empatia emotiva che può essere alla base di tante opportunità presenti e future. Una comunità, un fenomeno che prima o poi farà sicuramente tendenza. Più DI 500 DONNE “CONNESSE” PER L’EVENTO ALLA MOSTRA Il successo della recente serata partenopea è avvalorato dai numeri raggiunti, che confermano ancora una volta l’idea vincente del nuovo modo di fare networking. Una platea di circa 500 donne e più è giunta da tutta Italia per relazionarsi dal vivo nella cornice ospitante del palacongressi della Mostra d’Oltremare, e confrontarsi con una realtà sociale desiderosa di condividere esperienze di vita. Il team napoletano, supportato dalle validissime connectors, ha accolto la folla di donne, preparato a soddisfare le varie richieste di connessione. Donne catturate dal saluto di Simona Barbieri, che ricorda a tutte che sebbene inglesizzata…Hub Dot parte da uno spirito tutto italiano , la celebrazione della piazza (!) e giunge in città per ricordare la filosofia del suo movimento, presentare il team napoletano e i prossimi impegni. Magico e sempre fonte di ispirazione l’ascolto del racconto delle 12 speakers divise in due tempi per ispirare con le proprie storie. Da Rossella giunta da Bologna per raccontare il suo adeguarsi al cambiamento, a Stefania Salvetti la cosiddetta “contadina urbana” di una zona incontaminata di Napoli, alla russa Lolita, che diventando buyer all’ombra del Vesuvio ha conciliato l’amore per il suo paese con quello per la moda, a Diana Lama, talentuosa scrittrice di thriller per passione e medico al Policlinico che invita la platea, emozionando, a far partire subito le proprie idee. Ed ancora storie di sociale e volontariato, quella dell’albanese Mira, di Angelica Viola che gestisce il centro sociale polivalente “la Gloriette”. E storie di piccola imprenditoria come quella di Monica Grassi che pensando alle madri ha dato vita alla “compagnia delle fate”. Fino ad arrivare agli interventi più tecnici come quello di Rosalba Impronta legato al crowdfunding grazie ad una recente esperienza andata a buon fine per il suo progetto Made in Cloister e a quello di Flaviana Criscuolo, ora alla guida di una associazione di donne per i finanziamenti comunitari dopo essersi reinventata in età adulta. A fare da cornice all’evento lo spazio creativo dell’Hub Dot Bazar, con la sola esposizione e non vendita dei manufatti realizzati da artiste, designer, artigiane per aiutare a massimizzare gli incontri tra chi crea e chi compra ed invitare a fare shopping attraverso il potere delle storie. Dai capi di abbigliamento di Marina Suma alle gioie di Mave, di Maria Rosaria Vecchioni, le 22 espositrici hanno avuto opportunità di essere avvicinate da potenziali buyers. Non solo donne, non poteva mancare il saluto a fine serata di Andrea Rea, presidente della Mostra D’Oltremare, che nell’esprimere apprezzamenti per Hub Dot ha spiegato la sua idea di voler creare un “Hub della creatività” permanente. La serata è stata inoltre allietata dal food rigorosamente offerto al femminile da Le Cuoche in giro, Giada Baldari Sugar Queen, Stefania Piscione, Veronica Soria, Bianca Ambrosi De Magistris, mentre i vini sono stati gentilmente offerti dall’Associazione Donne del Vino della Campania. Ad immortalare l’evento gli scatti di Sonia Ritondale, fotografa per passione!