House of Arts. Gli spazi del centro sociale Mezzocannone Occupato a disposizione degli artisti

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di Rosina Musella

Il 27 maggio scorso il centro sociale Mezzocannone Occupato ha lanciato una “chiamata alle armi” per gli artisti e le artiste della città che, dal 15 giugno al 15 luglio, avranno la possibilità di esibirsi gratuitamente nei suoi spazi.
House of Arts è il nome di questa iniziativa, nata per sostenere i lavoratori e le lavoratrici dell’arte. Per 30 giorni, infatti, tre sere a settimana, il cortile di Mezzocannone Occupato sarà a disposizione di artisti che potranno esibirsi su un palco 6×4, allestito per l’occasione. Per prendere parte all’iniziativa è necessario presentare un proprio progetto entro il 06 giugno all’indirizzo email mezzocannonehouseofarts@gmail.com. Gli slot disponibili sono circa 30 e gli spettacoli verranno scelti in base all’ordine di ricezione della presentazione, mantenendo completa libertà sulle tematiche e il genere da trattare nel corso della performance, ad esclusione di spettacoli razzisti, omofobi e sessisti.
Il cortile di Mezzocannone, il palco, il service audio/luci, sedie per far accomodare il pubblico e tavoli per allestire l’ingresso saranno messi a disposizione dei singoli organizzatori, in maniera completa gratuita. Essi avranno, però, il compito di occuparsi della vendita dei biglietti al botteghino, delle pulizie dello spazio il giorno dello spettacolo e della vigilanza del rispetto delle norme anti-Covid.
Per scoprire le idee alla base di questa iniziativa abbiamo intervistato Francesca Guerriero, segretaria di produzione di concerti musicali e attivista di Mezzocannone Occupato.

Come ha conosciuto Mezzocannone Occupato?
Nel 2010, frequentando il primo anno di università, iniziai a partecipare a diverse assemblee universitarie; erano gli anni in cui si svolgevano le proteste contro la Riforma Gelimini. Nel 2012, poi, presi parte attivamente all’occupazione di quello che poi è diventato Mezzacannone Occupato.

Com’è nata l’idea di Hous of Arts?
Come Mezzocannone Occupato organizziamo dal 2015 il Newroz, festival indipendente realizzato completamente dal basso, ché i primi due anni è stato ospitato alla Mostra d’Oltremare, il terzo all’ippodromo di Agnano e dalla quarta edizione in poi a casa nostra, a Mezzocannone 14. Siamo sempre stati molto vicini alle realtà dei lavoratori dello spettacolo, abbiamo sempre avuto un dialogo con artisti e tecnici di tutta Italia, e soprattutto della città.
Quest’anno, in cui il comparto è stato completamente fermo, dopo aver partecipato ad un po’ di assemblee con i lavoratori dello spettacolo e aver avuto un’interlocuzione continua con loro, abbiamo pensato di dare una mano. Così abbiamo preso l’esperienza frutto di anni di lavoro per il Newroz e abbiamo deciso di mettere a disposizione le nostre risorse, non tantissime, ma sicuramente utili.

Aprirete le vostre porte di casa, quindi?
Sì. La nostra filosofia è proprio questa: prendere spazi chiusi o abbandonati, lasciati a pochi, e restituirli alla collettività, e questo evento è un modo per farlo.
A Napoli, purtroppo, ci sono pochi spazi grandi all’aperto, quindi moltissimi artisti stanno evitando di venire, anche perché gli imprenditori che hanno accesso a quei grandi spazi sono comunque un po’ timorosi. È difficile soprattutto organizzare piccoli concerti perché i piccoli gruppi, che cercano di mantenere prezzi bassi per il pubblico, non possono accollarsi costi troppo alti, quindi è un circolo vizioso.

A chi è rivolta la chiamata?
Non abbiamo dato limiti in questo senso. Accettiamo qualsiasi tipo di spettacolo, infatti il progetto si chiama House of Arts proprio perché abbiamo incluso tutti i lavoratori del settore artistico culturale, in questo momento molto penalizzati. Chiaramente la parte musicale sarà preminente perché ci sono tanti e tante musicisti in città, ma sono già arrivate richieste anche per altri tipi di performance, come ad esempio per reading teatrali. Ci saranno, quindi, spettacoli molto eterogenei.

Quanto costerà l’ingresso?
Questo è a discrezione degli organizzatori del singolo evento. A Mezzocannone per ogni evento organizzato abbiamo sempre mantenuto prezzi popolari, arrivando ad un massimo di €5. In questo caso abbiamo fatto uno strappo alla nostra stessa regola, lasciando libertà a chi organizzerà la serata di calibrare il biglietto secondo le proprie esigenze, mantenendo comunque prezzi fruibili. Questo perché pensiamo che il bello di portare arte in uno spazio occupato sia anche quello di allargare la platea il più possibile, quindi permettere a tutti di accedere.

Qui il post di Mezzocannone Occupato su House of Arts

in foto un evento precedente alla pandemia