Hong Kong: l’unione tra Oriente e Occidente

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A cura di Alfonso Vitiello Dal 2010 in poi l’economia di Hong Kong è cresciuta enormemente, facendo registrare un Pil al di sopra del 7%. A A cura di Alfonso Vitiello Dal 2010 in poi l’economia di Hong Kong è cresciuta enormemente, facendo registrare un Pil al di sopra del 7%. A dire il vero, la ripresa era già iniziata nel 2009 per poi consolidarsi dal 2010 all’ultimo periodo. Ciò è il risultato dell’influenza cinese, oltre che della posizione strategica dell’isola di Hong Kong. Cresce anche il turismo del 25% (dati Hong Kong Tourism Board), così come il settore dei servizi con un incremento del 24%. I consumi sono aumentati, in particolar modo nel settore del luxury dove sono apprezzati i marchi di gioielleria made in Italy e made in Regione Campania. Il mercato immobiliare ha anch’esso superato il momento di crisi. A tale riguardo Hong Kong rappresenta la seconda meta in Asia per gli investitori esteri. L’economia di Hong Kong risulta essere la più innovativa e frenetica di tutta l’Asia, grazie anche alla crescente integrazione con la Cina. Gli interscambi tra Italia ed Hong Kong sono in fase di grande sviluppo, come testimoniato dalle importazioni dall’Italia che sono cresciute del 31%, mentre le esportazioni hanno avuto un incremento pari all’8%. Le prime dieci categorie su cui puntare sono quelle relative ad abbigliamento, pelli, macchinari, artigianato, gioielleria, tessuti, calzature, prodotti chimici, tabacco, mezzi di trasporto. Hong Kong è il quarto esportatore mondiale di gioielli, all’interno del quale è in forte espansione il mercato delle perle e del corallo. Altre presenze del made in Italy riguardano il settore il settore automobilistico. Infine, si sta avendo un buon andamento nel mercato della green economy. Per concludere possiamo affermare che Hong Kong si conferma una piattaforma di eccellenza per le relazioni tra Italia e Cina.