Henry Kissinger, ultimo start

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in foto Henry Kissinger

Il Segretario di Stato americano per antonomasia è partito ancora una volta ieri, l’ultima purtroppo. Anche in questa occasione, era già successo, come accennato sopra, la destinazione del suo viaggio è ignota. Non è una novità perché basta riandare con la memoria a quella volta, nel 1972 , che volò in Cina. In quella occasione quanti si riferivano a lui dovunque nel mondo, avevano saputo in via ufficiale che era in missione altrove. Quella visita per incontrare il Presidente Mao Tzedong e il suo Primo Ministro Zhou Enlai avrebbe dato un colpo di sterzo deciso alla guerra fredda tra USA e Cina. Quando, tempo dopo, la notizia divenne di dominio pubblico, furono in molti a paragonare quella situazione a un’ inverosimile passeggiata di un lupo a braccetto con una delle sue potenziali prede. Certo è che l’allora Segretario di Stato americano, l’anno successivo ricevette il Premio Nobel per la pace. Non porterebbe nessun contributo tentare di fare la sua ennesima biografia, perché non aggiungerebbe nè toglierebbe alcunché a quanto è già noto. Potrebbe risultare invece interessante tentare un approccio alla persona, piuttosto che al personaggio, del Professor Henry Kissinger. Già, professore – teneva alla qualifica – perché la didattica della dottrina politica è stata la passione che lo ha accompagnato per la maggior parte della sua vita. Laureato in Scienze Politiche a Harvard e poi specializzatosi in quella stessa università, divenne docente della materia oggetto dei suoi studi nel giro di pochi anni, restando a insegnare in quello stesso ateneo. L’ attività politica è stata per tutta la sua vita linfa vitale. Altrettanto si è verificato per il saper nutrire rapporti di stima e coltivare l’amicizia anche con chi aveva una visione del mondo diametralmente opposta alla sua. Quando venne in Italia per incontrare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sapendo della sua lunga militanza politica nel PCI, arrivò prevenuto a quell’appuntamento. Lo ammise con i collaboratori mentre faceva ritorno negli USA. Poco tempo dopo ebbe l’onestà mentale di confessare l’accaduto senza remore, aggiungendo che tra lui e Napolitano si era stabilito subito un rapporto di stima. Lo stesso che, nel tempo, si sarebbe trasformato in amicizia vera e propria, peraltro solida. In Italia ha avuto diverse persone che davano grande importanza a quella che lo stesso, nella sua lingua madre, il tedesco, definiva Weltanschauung, ovvero visione del mondo. Tra quelli della prima ora c’era, in prima fila, l’ Avvocato Giovanni Agnelli, tra i meno datati il Professor Mario Draghi. Dal primo talvolta si fermava, prima di andare a Roma, per avere un aggiornamento sullo stato dei fatti in Italia, riferito senza considerazioni opinabili. Il secondo ebbe ospite Kissinger a New York, nel settembre 2022, alla consegna del riconoscimento di Statista dell’Anno. In quell’ occasione tributò, in pubblico, un attestato di stima senza limiti all’ ex Premier italiano. Una Laudatio Hominis del genere non l’aveva mai fatta prima, nè avrebbe avuto l’occasione di replicare in seguito. Sempre a proposito dell’ età, l’estate scorsa, a luglio, il Segretario di Stato per antonomasia si era recato a Pechino per incontrare il Presidente XI e altri esponenti del suo Governo. Ufficialmente di sua iniziativa, motivazione che lascia qualche dubbio, essendo per un centenario quel viaggio certamente non paragonabile a una passeggiata, cosicché il gioco deve essere valso la candela. Fu accolto da Xi con lo stesso riguardo riservato a un capo di stato. Questa volta il viaggio era stato annunciato, il suo vero scopo ancora una volta no. Sono state cose che poteva fare il Professor Henry Kissinger e nessun altro.