Molti sono gli studiosi che sostengono che il caso nelle vicende umane non esiste. In tale ragionamento hanno al loro fianco tanti supporter e altrettanti sostenitori del contrario. Non così per il caos, che spesso viene paragonato al mondo dei numeri scollegati tra di essi stessi, che possono rimanere nel disordine in cui si trovano a oltranza. Qualcosa del genere succede anche per le lettere dell’alfabeto, che restano imbrigliate nel caos, la confusione totale. In tale ambiente è relativamente frequente che, combinandosi tra loro, creano parole dal senso compiuto senza l’intervento tangibile di chicchessia. Al di là delle considerazioni teoriche, ciò che più fa riflettere ora che, se è vero che il mondo proviene da una misteriosa fuoriuscita dal Kaos (fu il caso?) da qualche anno sembra che sia esso stesso a ospitare la versione rinnovata di quell’evento che, modernizzare solo nel nome, oggi si definisce caos. Questa volta il suo arrivo non è del tipo di una rentrée di un lavoro già andato in scena, ma da più l’idea di qualcosa di nuovo, probabilmente visto poco se non per niente. Un elenco, per sola curiosità, limitandosi a prendere in considerazione solo gli ultimi cinque anni fino a oggi. Oltre agli incidenti quasi fisiologici del genere alluvioni, frane, siccitá bibliche e simili, si sono aggiunte epidemie che si sono espresse nella forma di massima perniciosità, in più tornate, che facendo in modo che le vittime non sarebbero potute essere contate con precisione. In maniera analoga proprio di questi ultimi giorni sono le notizie dello sfacelo che ha che ha colpito la città e il circondario di Valencia in Spagna, dove ancora non è possibile scrivere la parola fine, in quanto è imminente l’arrivo di altri nubifragi. Una leggenda contadina riferisce che cose del genere sono state da sempre in stretto contatto con l’umanità. Qualcosa di vero, almeno si può evincere dai fatti, deve pure essere successo. Nella Grecia classica, seppure al minimo, si pensava che le divinità arrivassero a scendere a patti con i comuni mortali, molto spesso al fine di trovare un compromesso sul da farsi. In tempi di Intelligenza Artificiale dovrebbe essere la stessa a indicare all’umanità quale sia la direzione da prendere per tentare di uscire dalle secche. Ma attenzione: la AI è comandata dall’uomo ma, volendo, fa presto a svincolarsi. E dopo? Ci sarà da valutare i risultati. Sempre che ne siano rimasti.