“L’Ucraina si è unita come non mai e sta resistendo con le unghie e con i denti. Il presidente Zelensky, che inizialmente era stato oggetto di critiche, si è comportato in un modo eccellente, non è scappato come Putin voleva. E’ rimasto a combattere a rischio della propria vita e dei propri figli, della propria moglie”. Lo dice ad Adnkronos l’imprenditore italiano Alberto De Marco, che da sei anni vive e lavora a Kiev dove si occupa di cooperazione finanziaria internazionale e business design, e che attualmente si trova a Pescara. ”Tutti gli ucraini, dal primo all’ultimo, sono uniti per difendere la capitale e non cederanno un millimetro. Sono disposti a farsi ammazzare, dal primo all’ultimo, per difendere la loro libertà, il loro diritto a esistere”, ha detto. ”Perché quello che Putin ha fatto è negare l’esistenza dell’Ucraina, negare il loro diritto all’indipendenza. Un indipendenza ottenuta con grande fatica e grande dolore, che hanno dovuto difendere ogni giorno dalla nascita di questa nazione fino a ora. Hanno fatto tanti passi in avanti”, ha aggiunto. De Marco sottolinea che ”non è assolutamente vero che l’Ucraina è un Paese fascista. Ho sentito parlare del battaglione Azov che sì, è composto largamente da persone di estrema destra. Ma asserire che questo fa sì che è l’Ucraina sia un Paese nazista mi sembra assurdo”. E’ ”normale – prosegue – che nei corpi militari ci sia una prevalenza di persone vicine all’estrema destra, è così in tutto il pianeta. E’ così anche in Russia, che è Paese nazionalista. In Ucraina, se azzardo una ipotesi, l’estrema destra rappresenta il 10, 15 per cento della popolazione. La larga maggioranza della popolazione è liberal democratica perché è alla libera democrazia europea che aspirano”.