‘Ucraina‘ già cancellata dai libri di testo della storica casa editrice russa specializzata in libri di testo per le scuole Prosveshenie, denuncia il sito di notizie Mediazona, citando fonti della redazione. Immediatamente dopo l’inizio della guerra, ai dipendenti della casa editrice è arrivata la richiesta di ridurre al minimo il riferimento diretto al Paese attaccato e alla sua capitale. Tali riferimenti vengono infatti considerati “errati”. Citare Kiev va bene se si intende la Rus di Kiev, ma solo la prima volta, perché poi si procede solo con il termine Rus. Anche la Cronaca degli anni passati di Nestore – la principale fonte sulla Rus di Kiev del dodicesimo secolo – deve essere menzionata in modo da non contenere il termine Kiev. E’ stato inoltre previsto il licenziamento per chi si esprime contro la guerra sui social network o partecipa a qualsiasi attività di protesta. Un dipendente è già stato licenziato per aver pubblicato un post su Facebook. Prosveshenie è stata privatizzata nel 2011. E dal 2013 è stata acquisita da uno dei più stretti contatti di Putin, Arkady Rotenberg. Da allora, la casa editrice, unica per il settore scolastico in epoca sovietica, ha di fatto riacquisito il monopolio dell’editoria scolastica. Già dopo il 2014, era iniziato il processo di riduzione dell’uso del termine ‘Ucraina’. “Il nostro compito è semplicemente quello di fare in modo che l’Ucraina non esista”, ha spiegato una fonte.