Gruppo Giaguaro: 2,5 milioni per la depurazione e il riutilizzo delle acque

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di Nicola Rivieccio

Utilizzo consapevole dell’acqua come risorsa preziosa dell’ecosistema con un contributo alla riduzione dell’impatto ambientale e alla transizione verde per fronteggiare la crisi ambientale e rilanciare in chiave sostenibile l’economia.
La ricerca sperimentale ed industriale fornisce un assist importante nell’individuare strade nuove alla gestione delle risorse ambientali nelle attività aziendali
Queste le motivazioni dell’iniziativa del gruppo conserviero Giaguaro della famiglia Franzese che ha deciso di intervenire in proprio, finanziando un intervento complessivo di sviluppo di circa 2,5 milioni di euro con la depurazione delle acque di lavorazione in un’area di insediamento produttivo connotata da penalizzanti carenze infrastrutturali.
“L’emergenza ambientale rafforza la necessità dell’adozione di modelli produttivi sostenibili rispettosi delle risorse territoriali per nuova crescita economica ed occupazionale a cui dedichiamo il nostro impegno e contributo”, afferma l’amministratore del gruppo Giaguaro, Pietro Franzese.
Per la prima volta nell’industria conserviera i reflui provenienti dai processi di lavorazione vengono suddivisi in funzione della loro caratterizzazione chimico fisica con un’ azione di miglioramento qualitativo dell’acqua fino al suo possibile riuso.
“L’intervento aziendale innova e potenzia con nuovo know-how un impianto di depurazione che potrà garantire in corrispondenza di carichi organici (da pomodoro fresco) di ottenere elevati livelli di qualità delle acque di fine ciclo di lavorazione per l’azienda e l’equilibrio territoriale”, spiega Michele Galdi, progettista ideatore dell’impianto.
L’impianto divide le acque grigie ad alto contenuto di terra, inerti e altro, e quelle rosse ricche di nutriente da pomodoro o derivati con due nuove capienti vasche completamente interrate dove le acque vengono separate e distintamente depurate e filtrate.
Il sistema con un investimento complessivo previsto di 2,5 milioni di euro potrà essere sviluppato fino al riuso delle acque, coerentemente con le finalità del Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza (Pnrr) nel quadro della ricerca attuata in collaborazione aziendale con i dipartimenti di Ingegneria civile e di scienze ambientali dell’Ateneo Salernitano per indirizzare con progetti di ricerca e sviluppo il riuso delle acque nel segno alla salvaguardia delle risorse naturali e del territorio rispetto ai cicli industriali, nonché delle migliori tecniche sperimentali nel settore dell’energia, dell’ ambiente, della depurazione delle acque, riuso di scarti e materiali di imballaggio.