Grillo: procurat. agg. Palermo ‘a vittime violenze sessuali serve tempo per denuncia’ (5)

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(Adnkronos) – “E, naturalmente, la paura più grande, per una vittima, è ritrovarsi, nonostante il suo status di vittima, ad essere processata per le sue azioni, per il fatto stesso di avere denunciato, per le sue scelte sessuali, per la sua libertà sessuale, sottoposta ad una sorta di gogna sociale o mediatica, in una sorta di ‘processo’ alla vittima, che determina la sua vittimizzazione secondaria”, aggiunge. “Per questo è importante che, in questi casi, l’ascolto della vittima avvenga con il supporto di personale specializzato (psicologi o psichiatri, consulenti del P. M.), e con personale investigativo anch’esso specializzato e che la vittima, al di fuori del circuito processuale, riceva l’assistenza ed il supporto di cui ha bisogno”. Ma come si può convincere una vittima a denunciare il suo aggressore, il suo stupratore? “La competenza e credibilità delle istituzioni è, credo, l’unico possibile rimedio. La vittima deve sapere di potersi fidare delle istituzioni”, dice.