Grillo e altri insetti non innocui

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Accanito

Gli è venuta voglia di felicità, gli è venuta voglia di verità, gli è venuta voglia di eternità. Ma guardatelo! Ha appena distinto il sonno dalla veglia, ha appena intuito di essere sé, ha appena intagliato

Accanito

Gli è venuta voglia di felicità, gli è venuta voglia di verità, gli è venuta voglia di eternità. Ma guardatelo! Ha appena distinto il sonno dalla veglia, ha appena intuito di essere sé, ha appena intagliato con mano nata da pinna un acciarino e un missile, facilmente affogabile in un cucchiaio d’oceano, non tanto ridicolo da far ridere il vuoto, vede solo con gli occhi, sente solo con le orecchie, sua lingua ottimale è il condizionale, con la ragione biasima la ragione: in breve: è quasi una nullità, ma in testa non ha che onniscienza, essere e libertà, al di là d’una carne stolta. Ma guardatelo! Eppure sembra esistere, è accaduto davvero sotto una delle stelle provinciali. A modo suo è vivace e assai attivo. Per un misero degenerato del cristallo è davvero alquanto stupito. Per un’infanzia dura nei rigori del branco – è già non poco individuale. Ma guardatelo! Purché continui, non fosse che per un istante, per il luccichio d’una galassia distante! Che almeno si possa intravedere cosa ne sarà, visto che è. Ed è – accanito. Accanito, va ammesso, e tanto. Con quell’anello al naso, la toga, il maglione. Uno spasso, comunque. Un poveraccio qualunque. Proprio un uomo.

Wislawa Szymborska


Per forza Grillo è convincente. Le persone hanno come parametro valutativo, per capire la qualità di un governo quella della propria vita. Per valutare il valore di un cuoco considero come ha cucinato, attraverso il gusto e la presentazione del cibo. Per valutare la professionalità di un sarto, considero come mi sta l’abito che indosso e che ha confezionato per me. Per valutare il merito di chi governa una città, considero la sicurezza, l’ordine, la pulizia, il senso civico diffuso,la gioia nell’aria, quanto si sorride, quanto ci si incontra, come sono i servizi, i costi, ecc. Quindi se nella nostra nazione quasi nulla funziona; se siamo partiti con gli altri stati e stiamo indietro( e l’arretramento è la norma);se la qualità della vita e tutti gli indicatori sono pessimi; se la gente di valore fugge e se la complessità e la competenza per gestirla consiste nel cercare solo di alleggerire un sistema costruito per garantire privilegi e istituzionalizzare l’iniquità, allora Grillo trova per forza ascolto, perché non fa altro che ripetere in modo convalidato tutto quello che si dice nelle case, nei bar, ovunque. Se tutto questo permane e ogni giorno sbucano ladri e nefandezze di ogni tipo, e ancora continuiamo a stare male e peggio è ovvio che Grillo trovi consenso. Il ragionamento è semplice: in una situazione sana si mette alla guida di un sistema chi è in grado di consentire la sopravvivenza e lo sviluppo di quel sistema. Se invece di fare questo, chi è alla guida di quel sistema,lo saccheggia, lo fa arretrare produce con le sue decisioni inique e stupide errori mortali, allora bisogna cacciarlo. Il punto è che il teme “governo” non riguarda un soggetto, ma la pluralità che gestisce il sistema di potere, definito democratico. Non funziona l’integrazione del potere che è permanentemente incapace di trovare sintesi utili,continuamente preoccupato del mantenimento del proprio vantaggio, composto da comportamenti incapaci e immorali. D’altronde pensate ai servizi della trasmissione televisiva le iene, pensate al bollettino quotidiano del malaffare, pensate ai privilegi. Grillo è ascoltato perché non usa ghirigori ma l’ascia, non pensa a operazioni ortopediche ma chirurgiche( il povero dudù è un simbolo). Se io ho un bidone d’acqua inquinata ,toglierne poco per volta e sostituirla con acqua pulita, può darsi che porti alla lunga a un risultato positivo. Ma molto alla lunga. Difficile tra l’altro distinguere le gocce inquinate da quelle pulite. Molto meglio svuotarla e riempirla di nuovo, secondo Grillo, mentre per altri questo è follia ed è stupido. Ma una cosa è certa: anche se rispetto al ritmo di Monti che arretrava, a quello di Letta che diceva che avrebbe camminato, quello di Renzi è più veloce ma solo togliendo gli ostacoli potrà iniziare a correre davvero. Dobbiamo dare una mano a questo e spuntare le armi a Grillo cercando intanto di non mandare nessun insetto in Europa. Certo che bisogna cambiare ritmo, e anche se non si può togliere l’infinita serie di gocce inquinate nell’acqua, almeno smettiamola di versarne ancora e dove possiamo, interrompiamo davvero, con azioni forti, emblematiche convincenti ancora di più. Il primo miglioramento è bloccare il peggioramento.