Confindustria Campania, economia circolare: regione all’avanguardia

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in foto Matteo Caroli ordinario di economia e gestione delle imprese della Luiss Guido Carli

“Nella green economy, l’Italia ha una posizione di eccellenza e la Campania conta un numero crescente di aziende che si stanno muovendo sul fronte dell’economia circolare con grande successo”. Così, Matteo Caroli, ordinario di economia e gestione delle imprese della Luiss Guido Carli, a margine della tappa campana del Workshop ‘Management e imprese alla sfida dell’economia circolare’, organizzato da Confindustria Campania nell’ambito di un road show promosso da Confindustria. Alla tavola rotonda, tenutasi presso la sede dell’Unione industriali di Napoli, a Palazzo Partanna, presenti imprenditori dell’economia circolare, come Ferrrelle, Rete 100%Campania, Enea nonché il presidente di Ance Benevento Mario Ferraro che ha portato al tavolo il progetto “Ecomateria”. “Oggi – spiega Francesco Mazzeo, area Ambiente ed Energia Unione Industriali Napoli – sono presenti al tavolo 4 aziende e 50, tra associati e non al sistema Confindustria, interessati all’economia circolare. Si tratta di un progetto nazionale di Confindustria, che fa tappa a Napoli, nato per stimolare e per raccontare le esperienze delle nostre imprese in termini di utilizzo delle risorse. Quando si parla di ambiente si parla di rispetto della collettività, ma anche di quelli che sono gli impatti economici nella gestione della propria impresa”.
“Ci sono due step da tenere presenti – continua Mazzeo – da un lato realizzare un prodotto che possa avere una vita utile, apportando benefici in termini ambientali, dall’altro la capacità di far sì che quel prodotto al termine di un primo ciclo di utilizzo possa anche essere utilizzabile da altre imprese. In modo tale che quello che potrebbe sembrare uno scarto possa essere riutilizzato. A questo progetto Confindustria ha dedicato un portale con tutte le novità, ma ha anche avviato un concorso per premiare le imprese virtuose sotto questo punto di vista. Il concetto è molto semplice: quando si parla di economia circolare non si parla solo di produzione e riutilizzo, Ma soprattutto di produrre in funzione del dopo. È un concetto rivoluzionario, può sempre semplice, ma attuarlo dal punto di vista industriale può essere più complicato. Lo sforzo di Confindustria in questo momento e sensibilizzare le imprese sotto questo punto di vista”.
“Il roadshow – riprende il professor Caroli – è un’iniziativa nazionale, organizzata da Confindustria e dalla Luiss Guido Carli, per diffondere la cultura dell’economia circolare che rappresenta un nuovo modo di produrre per ottimizzare l’impatto ambientale e ridurre gli sprechi. Questa iniziativa prevede un incontro in ciascuna regione italiana ed è molto importante perché l’economia circolare è il nuovo paradigma della produzione. Dobbiamo sprecare di meno, usare le energie rinnovabili, crescere usando meno risorse materiali. Quindi è fondamentale che le imprese evolvano modificando il loro modello di produrre peraltro con grandi opportunità di nuovo business e di nuova occupazione. Oggi ci sono tante imprese tavolo? Sì, perché il corso dell’economia circolare non è solo teoria, ormai molte imprese stanno già realizzando molte iniziative in questa direzione con grande successo. È importante, però, che tutto il sistema delle imprese cresca e anche il sistema delle amministrazioni pubbliche. Sono previste ulteriori tappe nazionali, il progetto è partito la scorsa primavera, si concluderà alla fine dell’anno. Molte tappe sono già state fatte: la settimana scorsa in Abruzzo, poi ci sarà Torino. Tutte le regioni italiane saranno state toccate”.
“Oggi – spiega Fulvio De Iuliis, vicepresidente Rete 100% Campania – condivideremo il lavoro fatto da Rete 100% Campania, che è una rete di imprese che si occupa di economia circolare composta da 6 piccole imprese impegnate nella lavorazione di carta e cartone, con un fatturato di 140 milioni nel 2107. Noi lavoriamo nella produzione di packaging, non sono semplici imballaggi, ma green box certificati che garantiscono che siano realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata dei cittadini sul territorio, cosa che ha un impatto di Co2 anche inferiore. Il nostro lavoro ci è valso numerosi premi, come l’European business award nel 2017 e riconoscimenti a Bruxelles. Oggi incontreremo anche rappresentanti di Ferrarelle che è un partner importante e un’azienda di spicco del territorio”.