A cura di Antonio Arricale La settimana borsistica si avvia a chiudere, oggi, complessivamente poco mossa. L’attenzione degli operatori è rivolta ai possibili sviluppi della vicenda infinita del debito greco, ma anche A cura di Antonio Arricale La settimana borsistica si avvia a chiudere, oggi, complessivamente poco mossa. L’attenzione degli operatori è rivolta ai possibili sviluppi della vicenda infinita del debito greco, ma anche ad alcuni dati macro (si veda l’agenda in basso). La BCE ha confermato il pieno sostegno all’economia di Eurolandia, ma ha avvertito i governi dei paesi membri che senza le riforme strutturali l’economia dell’Eurozona non raggiungerà il proprio potenziale. Il richiamo sembra indirizzato alla Grecia, in particolare, ma anche ai paesi in ritardo, Italia compresa, indipendentemente dai segnali più o meno positivi che intanto cominciano a registrarsi. Atene è sempre più vicina al default. Il governo, che ha confessato di non avere soldi a sufficienza per poter ripagare il 5 giugno un prestito da 300 milioni sottoscritto con il Fondo Monetario Internazionale, e in giugno deve restituire all’Fmi ben 1,5 miliardi in totale. E tuttavia l’ottimismo sembra prevalere. Alexis Tsipras – che ieri, a margine del vertice dell’Eurogruppo di Riga, si è incontrato con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande spera di poter stringere un accordo con i creditori nei prossimi 10 giorni per scongiurare la bancarotta. L’intesa prevede, appunto, riforme in cambio di nuovi aiuti. Ma non tutte le riforme che vorrebbero vedere le autorità di Bruxelles e gli altri due membri della troika, Bce e Fmi. Il punto è sempre questo. Ad ogni modo, “siamo convinti che ora ci siano le condizioni per vedere un ulteriore progresso nelle trattative e nei prossimi dieci giorni, in maggio, un accordo dovrebbe essere raggiunto“, ha dichiarato Gabriel Sakellaridis, portavoce del governo e membro del partito Syriza, all’emittente greca Skai TV. Sakellaridis ha detto che l’intesa con i partner dell’area euro e con il Fondo Monetario Internazionale consentirà alla Bce di comprare anche titoli di stato greci come parte del suo programma di Quantitative Easing da 1.100 miliardi di euro. “Essere inclusi nel programma di Quantitative Easing della Bce fa parte della lista di priorità del governo“, ha aggiunto il portavoce dell’esecutivo. Ora però è necessario che “le trattative accelerino”, ha detto il Commissario Ue per l’euro Valdis Dombrovskis. Di tempo ne è rimasto davvero poco. Borse asiatiche La Borsa di Tokyo ha chiuso l’ultima seduta della settimana in moderato rialzo, dopo che la Bank of Japan ha detto che manterrà inalterata la sua politica monetaria ultraespansiva. l’indice Nikkei ha così guadagnato lo 0,30% a 20.264,41 punti mentre il Topix si è attestato a 1.647,85 punti, in progresso dello 0,06%. Guadagni più sostanziosi a Seoul, che ha fatto segnare un progresso dell’1,1% e Hong Kong che sale dell’1,5%. Molto bene anche Shanghai che sembra aver ripreso il ritmo dei mesi precedenti, con lo Shanghai Composite Index in rialzo di oltre 2 punti percentuali, sui massimi degli ultimi sette anni circa, in scia alla convinzione degli addetti ai lavori di nuovi interventi da parte delle autorità governative cinesi a sostegno della crescita economica. Sul fronte macroeconomico da segnalare questa mattina che l’indice anticipatore della Cina, elaborato dal Conference Board, ha segnato in aprile un progresso dell’1,1% dopo l’incremento rivisto allo 0,5% (dallo 0,2% preliminare) di marzo. L’indice di coincidenza è invece rimasto invariato in aprile dopo il progresso rivisto al 2,9% (dall’1,7% preliminare) di marzo e il declino dello 0,7% segnato in febbraio. La fiducia delle aziende manifatturiere del Giappone torna a crescere mentre tra quelle del settore dei servizi sale ai massimi dall’aprile 2014. Il Reuters Tankan, indice che anticipa l’omonimo sondaggio trimestrale della Bank of Japan, ha registrato in maggio un progresso a 13 punti da 12 punti di aprile (16 in marzo e 11 in febbraio). Il Reuters Tankan nel settore dei servizi sale invece in maggio a 33 punti da 25 punti di aprile (21 in marzo e 22 in febbraio). L’outlook è per un progresso dell’indice manifatturiero a quota 15 punti e un declino a 29 punti nei servizi per il mese di agosto. La Bank of Japan (BoJ) ha confermato per l’ennesima volta le proprie politiche monetarie, dichiarando che l’economia del Giappone sta migliorando moderatamente. Decisione che arriva dopo segnali di un’uscita dalla recessione per il Paese, con il Pil cresciuto del 2,4% su base annua nel primo trimestre, dopo il progresso rivisto all’1,1% del quarto trimestre 2014 e a fronte di attese degli analisti per un incremento dell’1,6%. Anche se per diversi economisti il dato deriva semplicemente dalla crescita delle scorte di magazzino, il che potrebbe far presagire un prossimo declino nella produzione. Ancora una volta con otto voti favorevoli e uno contrario il board della BoJ ha mantenuto il piano di quantitative easing con il riacquisto di asset per 80.000 miliardi di yen (594 miliardi di euro al cambio attuale) l’anno. L’unica voce fuori dal coro è stata quella di Takahide Kiuchi, che ha chiesto di ridurre l’ammontare a 45.000 miliardi (334 miliardi di euro), su timori che le politiche di alleggerimento possano alla fine nuocere alla ripresa economica. Borsa Usa Wall Street archivia la penultima seduta della settimana contrastata. L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,23% (nuovo record), il Nasdaq Composite lo 0,38% mentre il Dow Jones è rimasto invariato. Alcuni dati macroeconomici pubblicati in giornata hanno deluso le aspettative ma hanno ridotto ulteriormente il pericolo di un imminente rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 15 maggio si sono attestate a 274 mila unità, superiori al dato rilevato la settimana precedente (264 mila unità) e alle attese degli analisti pari a 271 mila. Il numero totale di persone che richiede l’indennità di disoccupazione si attesta a 2,211 milioni, inferiore ai 2,231 milioni attesi. Nel mese di maggio l’Indice PMI Manifatturiero (stima flash) si è attestato a 53,8 punti in calo dai 54,1 del mese precedente e segnalando solo un minimo miglioramento delle attività. Nel mese di aprile, l’Indice Anticipatore (Leading Indicator), che misura l’andamento dell’attività economica statunitense nei prossimi 6-12 mesi, è cresciuto dello 0,7% su base mensile, risultando superiore alle previsioni degli economisti (+0,3%) e al dato precedente (+0,4%). La Federal Reserve di Philadelphia ha reso noto che il proprio Indice, che monitora l’andamento dell’attività manifatturiera dell’area di Philadelphia, si è attestato nel mese di maggio a 6,7 punti dai 7,5 punti di aprile e risultando inferiore alle attese degli analisti che si aspettavano un valore dell’indice di 8,0 punti. Sul fronte societario Best Buy +4%. La catena di negozi di elettronica ha pubblicato una trimestrale superiore alle attese. Nel primo trimestre l’utile per azione adjusted si è attestato a 0,37 dollari contro i 29 centesimi attesi dagli analisti. I ricavi sono diminuiti meno del previsto a 8,56 miliardi (consensus 8,46 miliardi) da 8,64 miliardi di un anno prima. Le vendite a parità di negozi sono aumentate a sorpresa dello 0,6% contro il -0,2% indicato dal consensus. CVS Health +2,4%. Il colosso della grande distribuzione farmaceutica ha annunciato l’acquisto di Omnicare Inc. per 12,7 miliardi di dollari (debito incluso). Gli azionisti del leader negli Stati Uniti nella fornitura di servizi farmaceutici agli anziani riceveranno 98 dollari per azione. Salesforce.com +3,91%. Il gruppo specializzato in software basati su cloud ha rivisto al rialzo le stime sui ricavi per l’esercizio in corso a 6,53-6,55 miliardi di dollari, contro i 6,47-6,52 miliardi della precedente guidance. NetApp -10,08%. La società attiva nelle storage e data management ha chiuso il quarto trimestre con un utile per azione adjusted di 0,65 dollari. Il dato è inferiore alle attese (consensus 0,72 dollari). Hewlett-Packard +2,36% in attesa della pubblicazione dei risultati trimestrali. Europa Chiusura di seduta in lieve territorio positivo per le Borse del Vecchio continente, ieri. A Londra e Madrid Ftse100 e Ibex sono saliti dello 0,09 e dello 0,18% portandosi rispettivamente a 7.013,47 e 11.595,4 punti. In linea l’andamento del Dax (+0,14% a 11.864,59) mentre il Cac40 grazie a un incremento di un quarto di punto percentuale (+0,26%) si è fermato a 5.146,7. In agenda macro gli indici preliminari relativi la fiducia dei direttori degli acquisti di Eurolandia, sia per quanto riguarda il comparto manifatturiero (da 52 a 52,3 punti) sia per il settore dei servizi (da 54,1 a 53,3). Meglio del previsto l’andamento delle vendite al dettaglio britanniche, salite ad aprile dell’1,2% mensile. Italia Il Ftse Mib segna +0,07%, il Ftse Italia All-Share +0,06%, il Ftse Italia Mid Cap +0,04%, il Ftse Italia Star +0,00%. Ieri Piazza Affari si è mantenuta in calo per l’intera seduta. In chiusura l’indice Ftse Mib ha limitato le perdite a -0,14% a quota 23.739 punti. Il listino milanese ha limato le perdite nelle ultime ore di contrattazioni in scia alla positività di Wall Street che non ha badato ai riscontri sotto le attese arrivati dai dati su richieste sussidi di disoccupazione, vendite case esistenti e indice Philadelphia Fed. Acquisti convinti su Azimut (+1,64% a 27,77 euro) in scia alla promozione a buy dal precedente neutral decisa dagli analisti di Citigroup. Tra i migliori del Ftse Mib anche i testimonial del settore oil spalleggiati dal convinto rialzo delle quotazioni del petrolio in scia ai dati sulle scorse Usa che hanno evidenziato un calo per la terza settimana consecutiva. In evidenza soprattutto Tenaris con un progresso dell’1,95%; +0,41% invece per Eni. Protagonista in negativo sul parterre è stata oggi Mps, il cui titolo ha ceduto il 3% a 9,38 euro.
I dati macro attesi oggi Venerdì 22 maggio 2015 GIA Riunione BoJ; 08:00 GER PIL a/a (finale) T1; 08:45 FRA Indice fiducia imprese mag; 10:00 GER Indice IFO mag; 10:00 ITA Fatturato industriale mar; 10:00 ITA Ordini all’industria mar; 11:00 ITA Vendite al dettaglio mar; 14:30 USA Inflazione apr.