Grano, Ferrara: contro la speculazione valorizzare la “capacità del Made in Italy di fare rete”

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Una «situazione molto complessa», che dipende «da diversi fattori esogeni al mondo dell’industria». Sono le parole di Luca Ferrara, amministratore unico del Pastificio Guido Ferrara, riguardo alle speculazioni sui costi del grano nel nostro Paese che, durante l’annata 2016, hanno fatto scendere i prezzi della materia prima al di sotto dei costi di produzione, mettendo a rischio, nella sola Campania, 100mila posti di lavoro e l’esistenza di 30mila imprese agricole.

Amministratore di quinta generazione, dal 2003 Ferrara è alla guida di questa realtà di eccellenza campana, nata nel 1883, che nello stabilimento di Nola produce pasta italiana di elevata qualità – sette le certificazioni internazionali collezionate dall’azienda –, selezionando le migliori semole di grano duro e unendo alle tecnologie avanzate il rispetto della tradizione; oggi dà lavoro a 102 dipendenti e distribuisce i suoi prodotti sul mercato nazionale ed estero, in Germania, Regno Unito, Stati Uniti, fino in Giappone, Cina, Corea del Sud, America Latina, Africa, Australia. Secondo l’imprenditore le tensioni sul mercato del grano duro derivano da molte cause esterne all’industria, «ad esempio dalla qualità del raccolto italiano non sempre perfettamente allineato alle attese, dalle pressioni del mondo della distribuzione alla costante ricerca di marginalità e promozionalità – dichiara a IlDenaro.it – Tutti elementi che innescano rapide speculazioni sui mercati della materia prima». Una situazione che si ripercuote anche sui pastifici, che «subiscono sempre più le ricorrenti speculazioni. Noi come Pastificio Guido Ferrara, con l’esperienza di essere quinta generazione impegnata nell’azienda, adottiamo strategie di lungo periodo per cercare di limitare gli effetti delle turbolenze di breve periodo».

La soluzione va ricercata «in un quadro molto ampio. È sufficiente considerare – continua l’imprenditore – che la competizione internazionale espone ogni anno il raccolto italiano di grano duro al confronto con i fruttuosi raccolti esteri di apprezzabile qualità». Per invertire la rotta è necessario, innanzitutto, partire dal rispetto del lavoro di ogni attore lungo tutta la filiera, dal terreno allo stabilimento, per garantire a ciascuno compensi adeguati: «Noi come industria alimentare siamo molto sensibili allo sviluppo di un sano modello agricolo, capace di coniugare produzione, rispetto dell’ambiente e redditività per gli operatori coinvolti nella filiera». E poi puntare sull’eccellenza italiana che il mondo riconosce e apprezza, valorizzando l’attitudine delle nostre imprese a operare in sinergia. In questa direzione va l’ultima delle undici linee di produzione del Pastificio, “Pasta Ferrara 100% grano italiano trafilata al bronzo”, nata «proprio per mettere in luce la brillante capacità del Made in Italy di fare rete».