Gli sprovveduti si preoccupano di un debito che nessuno pagherà mai

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Talvolta l’ingenuità nasconde stupidità. Non era necessario chiedere alla BCE di abbonargli 300 miliardi di €. L’Italia non pagherà mai quel debito che è inestinguibile, né graverà sulle future generazioni, come si teme. Ma loro non lo capiscono. È come se giocassero a Monopoli dove, però, gli immobili costano meno non essendoci corruzione né riciclaggio di denaro. Il garante, cui non importa il merito, suggerisce che i parlamentari siano estratti a sorte. Infatti, non potrebbero essere peggiori di adesso. Con una manciata di voti sul web chiunque diventa deputato o senatore.

L’onestà è una virtù che gli italiani pretendono dagli altri
Siamo fatti così. Uomini e donne. Auspichiamo il cambiamento, ma solo per gli altri. Perché il più delle volte è in peggio. Infatti, la bancarotta fraudolenta, cioè il fallimento con sottrazione di tanto denaro per sé, è stata declassata a reato lieve. E pensare che negli anni bui un ministro dovette dimettersi a causa di un Rolex regalato al figlio. Per un Vacheron Constantin o un Audemars Piguet sarebbe caduto il governo. Ora tra i titoli preferenziali prevale il Grande Fratello. Se il futuro suocero è accusato di peculato, basta non sposare la ragazza, così non diventa congiunto.

Italiani, brava gente: 5mila€ ai Rom che vogliono lavorare
È la geniale idea di un assessore del Campidoglio, per distoglierli finalmente dall’accattonaggio. Migliaia – ma che dico? Milioni! – saranno le richieste. Andranno a censirsi spontaneamente pur di pretendere il contributo. Tanti Gaggi – così ci chiamano – si spacceranno per zingari, che disprezzano. Prenderanno la residenza nei loro campi, come fecero in Abruzzo dopo il terremoto per ricevere sussidi che non gli spettavano. L’integrazione è un’altra cosa. Non bastano i soldi. Servono cultura e dedizione, che per ora ci mancano. Abbiamo, in compenso, molta furbizia.

I Padani stavano per abbattere la villa di un famoso cantante
Seppure il territorio non fosse frequentato abitualmente da zingari, sul citofono – forse a causa di una sbavatura – il nome sembrava da censimento. Era certamente una delle ville abusive, costruite con i proventi illeciti di scippi dei bambini e dell’accattonaggio. Quei marmocchi non vanno a scuola ma frequentano istituti specializzati in borseggio. Arrivarono le perspicaci autorità padane con la ruspa e l’ordinanza che autorizzava la demolizione. Questa è la mia casa, idioti! Sono un artista, urlò Ron disperato. E per provarlo si mise a cantare. Ma qualcuno è rimasto nel dubbio.

Nonostante il cambiamento, l’aggressività è in crescita esponenziale
Prima gli italiani, che, infatti, hanno la precedenza sui Rom e sui clandestini per istinti violenti. Dopo gli insegnanti capricciosi che rimproverano gli alunni somari, tocca ai medici l’aggressione dei pazienti presuntuosi e ignoranti che ne sanno più di loro. Indottrinati da FB e Internet, prima li correggono e, se non si convincono, li menano. Le donne sono ormai esenti dalla guardia al Pronto Soccorso, ma non in corsia, dove spesso vola qualche ceffone. L’Ordine ha risolto il problema suggerendo agli uomini di iscriversi a corsi di difesa personale, dato che lo stato è ancora assente.

Vogliamo cambiare le regole dell’UE o litigare con tutti?
67 anni fa eravamo in 6 e solidali. Stessa cultura e tradizioni. Medesima voglia di amicizia, collaborazione e crescita. Oggi siamo in troppi per andare d’accordo. Origini, esperienze e esigenze diverse. Le regole non sono più adeguate. Ha ragione Salvini che cerca di cambiarle. Ma deve andare con idee convincenti e la capacità di negoziare. Non con arroganza e minacce. Il contributo che paghiamo all’Europa è superiore ai benefici che ricaviamo, ma per nostra negligenza. Gli altri paesi condividono silenti il gravoso peso della nostra corruzione. Senza di noi l’€ varrebbe di più.

È vero, rubano e mendicano e ci infastidiscono
Ma, siamo debitori noi nei loro confronti. Non tolgono il lavoro a nessuno. Non godono di pensione sociale né di assistenza sanitaria. Non chiedono la casa popolare. Non hanno sussidi di alcun genere. Non fanno causa allo stato. Non percepiranno il reddito di cittadinanza. Preferiscono non avere rapporti con la società. Mandano i figli a scuola. Poi i loro campi vengono smantellati e trasferiti a molti kilometri di distanza. Furtarelli a parte, non ci costano nulla. Nemmeno i frequenti funerali dei bambini. Per fortuna, nelle condizioni in cui vivono anche gli adulti campano poco.