Gli scimmiottatori di scarsa qualità del Re Sole

Le notizie provenienti dal Paese e dal resto del mondo, in questo scorcio di inizio estate per la parte occidentale del pianeta, danno l’idea che la pausa di rallentamento, talvolta di fermo, delle varie attività per il riposo annuale, per il 2024 sarà ridotta al minimo. Dove le popolazioni combattono, l’affermazione non ha bisogno di essere commentata. Altrove invece la pace e il riposo sono insidiati dalle più diverse motivazioni. Esse, con peso variabile, picconano colpendo da vicino i comportamenti umani. Volendo tentare di fare una breve analisi senza pretese di ciò che sta accadendo nella sola Ue, si ha la sensazione immediata che ancora una volta interessi non strategici stiano ostacolando lo svolgersi anche l’ordinaria amministrazione. Il riferimento va alle operazioni del dopo voto che, come il contesto richiederebbe in questo frangente drammatico, dovrebbero avere precedenza assoluta, stante la velocità di aggiornamento di quelle vicende quasi ad horas. Andando a osservare tale fenomeno in terre assai lontane, si ha da subito l’idea che, nei posti dove quel comportamento è stato più combattuto, non è stato mai abiurato. Tanto da essere rimasto in auge non come prima, bensì ancor più. Agganciandosi all’aspetto politico del fenomeno, esso fu individuato e classificato all’inizio del secolo scorso da Iosif Stalin. Sostenne che quell’atteggiamento non era in linea con il pensiero comunista. Pochi anni più tardi la levata di scudi avvenne in Cina per mano di Mao Tse Tung e dilagò per il mondo al seguito della cosiddetta Contestazione Globale. Facendo un salto di calendario con la mente di oltre mezzo secolo, è facile notare che non solo ancora vivono, quanto lo facciano in buona salute tutti i personaggi di quella beffa appena descritta. Russia, Cina, Corea del Nord, Cuba e altre realtà dell’area sudamericana, insieme a paesi ex componenti dell’allora operante Unione Sovietica, sono terre elette per quel genere di comportamento. Putin, arrivando l’altro ieri in visita ufficiale a Kim Jong Un, presidente della Corea del Nord, nella capitale Pyongyang ha trovato quella città tappezzata con le sue foto. Non c’è molto da aggiungere salvo che il particolare non deve essere sottovalutato. È bastato Re Sole, Luigi XIV, a dire solennemente “l’etat c’est moi”, lo stato sono io e lo fu davvero.Tutto il resto va descritto e definito come scimmiottaggio di scarsa qualità, peraltro privo di ogni requisito di novità.