Giuramento di Ippocrate a Napoli con il medico (sul set) Carlo Verdone

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in foto Carlo Verdone e Vincenzo De Luca

Quasi 800 giovani medici e odontoiatri di Napoli e provincia hanno partecipato oggi alla cerimonia del Giuramento di Ippocrate nel Teatro Augusteo. Alla cerimonia sono intervenuti il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, Bruno Zuccarelli, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e un “medico” d’eccezione, l’attore e regista Carlo Verdone. “Abbiamo voluto invitare Carlo Verdone al Giuramento – ha spiegato Zuccarelli – perché lui è un personaggio straordinario e iconico, un maestro del nostro cinema che con i suoi personaggi ha saputo sottolineare pregi e difetti dei camici bianchi. Crediamo che i nostri giovani ricorderanno questa giornata con grande emozione, ma anche con un sorriso”. Zuccarelli, rivolgendosi proprio alle nuove leve della medicina partenopea, ha ricordato “il peso di una professione che mai come oggi è vessata da carenze ed enormi problemi sociali: in primis la violenza, che spesso si ha sul luogo di lavoro a danno dei medici nei pronto soccorso e nelle strutture di emergenza. Essere medici non è mai facile, credo che in generale, da Nord a Sud, sia ormai evidente che è la branca dell’emergenza-urgenza nel suo complesso ad essere in difficoltà. Il Sistema sanitario nazionale sconta gli errori di programmazione fatti in passato, e troppo spesso perpetuati nel tempo. La politica non ha saputo rispondere alle sfide, in alcuni casi non ha avuto il coraggio necessario”.
Attesissimo dalla sala è stato l’intervento dell’attore e regista Carlo Verdone, che ha raccontato del suo legame con la medicina e con alcuni medici napoletani: “La mia passione per la medicina – ha detto Verdone – è qualcosa che attiene alla sfera privata, non mi metto certamente a fare il medico. Anche se come diagnosta sono bravo”. Scherzando, ai giovani medici ha detto: “Non fate come il professor Raniero Cotti Borroni”, personaggio del medico stakanovista del suo film “Viaggi di Nozze”. Verdone ha poi ripercorso a ritroso la sua passione per la medicina nata durante l’adolescenza “quando casa mia, negli anni ’60, era frequentata da alcuni nomi da novanta della medicina dell’epoca come Valdoni, Stefanini, Borromeo”. Proprio in quegli anni l’attore ha iniziato ad appassionarsi, collezionando persino l’enciclopedia medica. Ben presto anche la consapevolezza di non poter fare il medico. “Ero molto emotivo e alla vista del sangue avrei ceduto. Quello che mi sento di dirvi, da paziente, è che dietro un medico ci deve essere l’uomo e soprattutto una grande capacità d’ascolto”. La presidente dell’albo Odontoiatri, Sandra Frojo, ha sottolineato come sia “urgente il passaggio normativo che consenta agli odontoiatri l’accesso alle graduatorie del Servizio sanitario nazionale, con il riconoscimento di Odontoiatria quale laurea specialistica, mentre è in dirittura di arrivo il provvedimento legislativo con il quale si potrà e dovrà dare piena applicazione alla laurea abilitante in Odontoiatria. La laurea abilitante – ha detto – sarà l’ultimo tassello che consentirà di elevare ed armonizzare la qualità della formazione dei corsi di laurea in Odontoiatria, soprattutto per quanto riguarda l’attività clinica pratica”.