Giunta Senato, no a proposta mediazione Pd su Cav

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La Giunta per le immunità del Senato dice no alla proposta di mediazione avanzata dal Pd e fatta propria dal relatore Dario Stefano di concedere l’autorizzazione solo per tre delle undici telefonate intercettate tra Berlusconi e le Olgettine. I voti contrari sono stati 9, 4 gli astenuti e 7 i sì. Ora si dovrà nominare un nuovo relatore e il voto potrebbe slittare a dopo il 15 aprile. Data fino alla quale il Cav con una lettera aveva chiesto alla Giunta di soprassedere. La proposta originaria del relatore e presidente della Giunta Dario Stefano era quella di concedere l’autorizzazione solo per 5 delle 11 telefonate tra il Cav e le Olgettine per le quali i magistrati di Milano chiedevano l’utilizzo ai fini processuali. Una proposta di mediazione presentata in serata da Claudio Moscardelli per arrivare comunque ad una definizione del caso in tempi rapidi è stata quella di dire sì all’autorizzazione per le prime tre telefonate: due della Guerra e una della Berardi. E tale proposta è stata fatta subito propria del relatore. Ma con 9 voti contrari, 4 astenuti e 7 a favore, la mediazione è stata respinta. Così, in una prossima seduta di Giunta, si dovrà nominare un nuovo relatore e il voto sicuramente è destinato a slittare a dopo il 15 aprile. Contro la proposta hanno votato i tre senatori di M5s, Felice Casson (Pd), tre di FI, Erica Stefani della Lega e la Fucsia (ex M5s). Si sono astenuti invece Andrea Augello (Ncd), Carlo Giovanardi (Idea), Nico D’Ascola (Ncd), Mario Ferrara, capogruppo di Gal al Senato, e, dichiara, in seguito, di essersi astenuto anche Enrico Buemi (Psi). Hanno votato invece a favore tutti altri senatori del Pd. “Questa storia – dichiara Mario Ferrara – non sta davvero in piedi e sono gli stessi pm, negli atti giudiziari, a dire che ci sono grosse perplessità sul fatto che le intercettazioni in esame siano casuali”. “Ci sono 400 telefonate senza risposta – interviene Caliendo – e almeno 100 di queste sono fatte ad uno stesso numero di cui poi c’è anche la trascrizione. Mi chiedo come fa, chi trascrive tali ascolti, a dire che è tutto casuale?”. “Peraltro – incalza Ferrara – queste ragazze, secondo quanto ci risulta, erano state messe sotto intercettazione per reati ambientali. Se il parlamentare fosse stato un altro, non Berlusconi, la Giunta non avrebbe esitato un solo momento a dire non alla richiesta dei magistrati”. Tra i senatori del Pd della Giunta c’è parecchio malcontento nei confronti di chi ha votato contro la proposta fatta propria dal relatore: “di fatto, i senatori di M5s, almeno per ora, Berlusconi lo hanno salvato…”. Dalla Giunta per le immunità, alla fine, si apprende che la votazione con la quale è stata respinta la proposta di mediazione del Pd fatta propria dal relatore Dario Stefano è stata la seguente: 9 contrari, 5 astenuti e 6 a favore. La Giunta dovrebbe tornare a riunirsi mercoledì della prossima settimana

 

La Giunta per le immunità del Senato dice no alla proposta di mediazione avanzata dal Pd e fatta propria dal relatore Dario Stefano di concedere l’autorizzazione solo per tre delle undici telefonate intercettate tra Berlusconi e le Olgettine. I voti contrari sono stati 9, 4 gli astenuti e 7 i sì. Ora si dovrà nominare un nuovo relatore e il voto potrebbe slittare a dopo il 15 aprile. Data fino alla quale il Cav con una lettera aveva chiesto alla Giunta di soprassedere. La proposta originaria del relatore e presidente della Giunta Dario Stefano era quella di concedere l’autorizzazione solo per 5 delle 11 telefonate tra il Cav e le Olgettine per le quali i magistrati di Milano chiedevano l’utilizzo ai fini processuali. Una proposta di mediazione presentata in serata da Claudio Moscardelli per arrivare comunque ad una definizione del caso in tempi rapidi è stata quella di dire sì all’autorizzazione per le prime tre telefonate: due della Guerra e una della Berardi. E tale proposta è stata fatta subito propria del relatore. Ma con 9 voti contrari, 4 astenuti e 7 a favore, la mediazione è stata respinta. Così, in una prossima seduta di Giunta, si dovrà nominare un nuovo relatore e il voto sicuramente è destinato a slittare a dopo il 15 aprile. Contro la proposta hanno votato i tre senatori di M5s, Felice Casson (Pd), tre di FI, Erica Stefani della Lega e la Fucsia (ex M5s). Si sono astenuti invece Andrea Augello (Ncd), Carlo Giovanardi (Idea), Nico D’Ascola (Ncd), Mario Ferrara, capogruppo di Gal al Senato, e, dichiara, in seguito, di essersi astenuto anche Enrico Buemi (Psi). Hanno votato invece a favore tutti altri senatori del Pd. “Questa storia – dichiara Mario Ferrara – non sta davvero in piedi e sono gli stessi pm, negli atti giudiziari, a dire che ci sono grosse perplessità sul fatto che le intercettazioni in esame siano casuali”. “Ci sono 400 telefonate senza risposta – interviene Caliendo – e almeno 100 di queste sono fatte ad uno stesso numero di cui poi c’è anche la trascrizione. Mi chiedo come fa, chi trascrive tali ascolti, a dire che è tutto casuale?”. “Peraltro – incalza Ferrara – queste ragazze, secondo quanto ci risulta, erano state messe sotto intercettazione per reati ambientali. Se il parlamentare fosse stato un altro, non Berlusconi, la Giunta non avrebbe esitato un solo momento a dire non alla richiesta dei magistrati”. Tra i senatori del Pd della Giunta c’è parecchio malcontento nei confronti di chi ha votato contro la proposta fatta propria dal relatore: “di fatto, i senatori di M5s, almeno per ora, Berlusconi lo hanno salvato…”. Dalla Giunta per le immunità, alla fine, si apprende che la votazione con la quale è stata respinta la proposta di mediazione del Pd fatta propria dal relatore Dario Stefano è stata la seguente: 9 contrari, 5 astenuti e 6 a favore. La Giunta dovrebbe tornare a riunirsi mercoledì della prossima settimana