Giubileo, dalla Cei il progetto “Cammini della fede”

11

Nasce “Cammini della Fede”, un progetto promosso dalla Cei per avviare un censimento degli itinerari presenti sul territorio nazionale. L’obiettivo è quello di costruire una rete di antiche e nuove vie di pellegrinaggio, che andrà ampliandosi con l’aggiunta di ulteriori percorsi e con il coinvolgimento di altri soggetti. In occasione dell’Anno Santo 2025, verranno proposti i primi sette itinerari che per la loro prerogativa di giungere a Roma possono essere considerati come “Cammini giubilari delle Chiese in Italia”. Si tratta della Via Francigena del nord, della Via Francigena del sud, della Via di Francesco, della Via Lauretana, della Via Amerina (Il cammino della Luce), della Via Romea Strata e della Via Matildica. Primo strumento di questo progetto sarà una WebApp (www.camminidellafede.it), pensata per sostenere i pellegrini con spunti di riflessione e informazioni utili, che sarà disponibile nelle prossime settimane. Sviluppata dal Servizio Informatico della Cei con alcune collaborazioni esterne, presenterà ogni cammino nel suo valore storico-spirituale proponendo dei Punti di Interesse Ecclesiale. Tali luoghi, che saranno georeferenziati per permetterne una fruizione immediata, saranno divisi in tre sezioni, che sintetizzano i bisogni fondamentali dei viandanti: pregare, mangiare, dormire. La proposta ai pellegrini – spiega la Cei in una nota – è quella di percorrere almeno 100 km a piedi o 200 km in bicicletta, in uno qualunque dei Cammini giubilari, anche senza dover arrivare necessariamente a Roma. Al raggiungimento dei chilometri, la WebApp produrrà un certificato di percorrenza con il quale si potrà ricevere il “Testimonium” dalle autorità competenti (durante il Giubileo tramite il Dicastero per l’Evangelizzazione). “Cammini della Fede”, grazie alla collaborazione con l’associazione “Ad Limina Petri”, permetterà di monitorare l’effettiva percorrenza dei pellegrini su queste vie; potenziare lungo tali percorsi i riferimenti spirituali e culturali; organizzare, soprattutto nelle località principali, un’accoglienza spirituale per i pellegrini; offrire agli operatori (compresi quelli commerciali) una formazione che aiuti a comprendere il fenomeno e la dimensione religiosa e spirituale dell’esperienza. A livello diocesano, inoltre, sarà possibile creare sinergie tra le realtà ecclesiali, individuare piste di azione comuni, supportare i processi di preparazione al Giubileo, in rapporto con le istituzioni civili.