Girasoli in movimento: sipario sulla II annualità del progetto ideato dalla psicologa Ascione

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Si all’inclusione, no al bullismo! Si è conclusa la II annualità del progetto Girasoli in movimento ideato dalla dottoressa  Annamaria Ascione – Psicologo clinico e Psicoterapeuta,  presso il II Circolo di Pompei,  grazie alla sensibilità della Dirigente Anna Maria Cioffi e del DSGA Alessandro Leone.

Includere è stata la parola d’ordine che ha coinvolto l’intero progetto divenuto Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) per il MIUR che ha visto bambini di diversa estrazione sociale, autistici e diversamente abili, lavorare assieme in un unico gruppo, attraverso le tecniche psicomotorie, utilizzate per la prima volta in Italia in modo preventivo, inclusivo e non riabilitiativo.
Coinvolte le classi elemantari della sede de “I TRE PONTI”, cui afferisce una complessa platea scolastica con disagi socio ambientali, caratterizzata dalla particolare esigenza di un lavoro preventivo contro i fenomeni di bullismo,  e a favore dell’inclusione sociale.
Riconosciunto esempio di Umanizzazione delle Cure dall’Ordine dei Medici di Napoli e condotto come studio sperimentale presso il Master in Madical Humanities della Università Suor Orsola Banincasa, per l’attenzione alle Innovazioni del Direttore di Dipartimeneto Prof.ssa Paola Villani, “Girasoli in Movimento” è supportato scientificamente dalla ASSIMEFAC, Associazione e Società Scientifica di Medicina di Famiglia e Comunità – Provider Agenas Nazionale.
Presenti alla manifestazione bambini, genitori entusiasti, insegnanti, medici, psicologi, il gruppo giovani psicogi Assimefac,  la cantante Milena Setola, da sempre a supporto dei progetti per i bambini e la giornalista, psicoterapeuta e conduttrice tv Ilaria la Mura. La pasticceria di Gennaro Peluso ha fatto da cornice al buffet.

“Il Progetto è basato sui principi della Medicina Narrativa e preventiva applicata a contesti Istituzionali come la scuola – spiega la dottoressa Annamaria Ascione – e si configura come innovativo per l’applicazione delle metodologie neuropsicomotorie in ambito non riabilitativo. Attraverso il gioco e il movimento corporeo, i bambini imparano a riconoscere loro stessi, il proprio corpo e quello dell’altro, le proprie emozioni e quelle dell’altro, a rispettarsi e a valorizzare le differenze di tutti come aspetti da includere e non da rifiutare”.

Il progetto si avvale della competenza di Federica Di Paolo, Psicologo e Neuropsicomostricista dell’Età Evolutiva: “Le attività che vengono svolte durante il percorso nascono dalla consapevolezza che i bambini hanno un forte bisogno di conoscere ed esplorare la realtà che li circonda attraverso il corpo e il movimento. – spiega la dottoressa Di Paolo -. Con l’ausilio di situazioni di gioco, creiamo un ambiente stimolante che offre al bambino la possibilità di compiere esperienze ludiche significative sotto l’aspetto motorio, cognitivo e relazionale”.
Pensare all’inclusione sociale diviene concretamente “fare” per l’inclusione sociale a dimostrazione che la rete sociale e gli inteventi integrati e orientati alla prevenzione non solo all’emergenza sono possibili e fattivi.