I giovani si sporcano le mani per Roma

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Con l’evento T(here) – che significa contemporaneamente “lì” e “qui” – i giovani imprenditori scendono in campo e decidono di sporcarsi le mani per il futuro di Roma, accendendo le luci dei riflettori sulla necessità di lavorare per fare della capitale una città di eccellenza, accogliente e sostenibile, restituendole i livelli di vivibilità che merita.
Accompagnati dalle battute del comico Antonio Giuliani, tutti gli imprenditori con una cerimonia simbolica hanno lasciato un’impronta della mano di colore blu su un pannello trasparente, volendo significare proprio la volontà di “sporcarsi le mani” per il rilancio della capitale.

“L’iniziativa – ha spiegato un emozionato presidente del gruppo Giovani di Unindustria, Giulio Natalizia – nasce dall’esigenza di far sentire la nostra voce per un futuro migliore per la nostra città. La voce di chi ha avuto ed ha la voglia di investire sul territorio. Siamo stanchi di vedere Roma come una città cupa e grigia, che racconta solo cose tristi”.

Subito dopo a supporto, la voce ferma del presidente di Unindustria, Filippo Tortoriello, ha spiegato che quando l’associazione degli industriali di Roma ha deciso di occuparsi della città, “lo ha fatto decidendo di smetterla con le lamentele e di fare delle proposte costruttive”, senza sostituirsi alla politica. Da qui la stesura di un piano strategico per una città metropolitana: Roma Futura 2030-2050. “Abbiamo coinvolto tutte le associazioni datoriali – ha continuato Tortoriello – e l’abbiamo sottoposta anche ai sindacati, facendolo diventare un progetto dell’intero sistema datoriale e lavorativo”.
Una nota polemica è arrivata dal presidente dei Giovani imprenditori di Confidustria, Alessio Rossi, che ha denunciato l’assenza della sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Non è accettabile – ha detto – che il sindaco rinunci a tutte le occasioni di confronto per il rilancio della città. Vorrei che tutti ci rimboccassimo le maniche. Non accetto e non accetterò mai che la città venga utilizzata come campo di battaglia per le forze politiche. Roma sembra non essere governata, però noi abbiamo la possibilità di far ripartire la città, anche sbloccando i cantieri. Di opere bloccate, nel Lazio, ce ne sono oltre 20, mentre quelle incompiute sono 45: questo dovrebbe essere un volano. Dobbiamo cercare di riattivare la città, partendo dalla rigenerazione urbana. Non possiamo permettere che Roma continui a non essere governata”.
Roma Futura 2030-2050 è il progetto-eredità che i giovani imprenditori dovranno portare avanti per far diventare la Capitale una città internazionale, al passo con le altre capitali europee.