Roma, 29 nov. (Labitalia) – “Le associazioni di giovani professionisti che sottoscrivono questo comunicato manifestano profondo dissenso nei confronti di quanto espresso dall’Antitrust relativamente al tema dell’equo compenso. Siamo in totale disaccordo con la frase dell’Antitrust ‘sarebbero i newcomer ad essere pregiudicati dalla reintroduzione di tariffe minime perché vedrebbero drasticamente compromesse le opportunità di farsi conoscere sul mercato e di competere con i colleghi affermati'”. E’ quanto si legge in una nota sottoscritta da l’Associazione Giovani consulenti del lavoro, l’Associazione italiana giovani notai, il segretariato italiano giovani medici, il Network Giovani ingegneri, l’Aiga – Associazione italiana giovani avvocati, l’Unione nazionale giovani dottori commercialisti, dal gruppo giovani e pari opportunità del Cnpi, i giovani geometri del consiglio nazionale dei geometri e geometri laureati, il dipartimento accesso alla professione politiche iunior e giovani del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.
“L’opportunità per i giovani di affacciarsi sul mercato -continua la nota- presuppone che un mercato esista, che sia trasparente e meritocratico, che elegga a principale strumento concorrenziale la qualità della prestazione e non il suo prezzo, l’investimento a lungo termine e la creazione di valore aggiunto e non il miope risparmio finanziario immediato”.
“Riteniamo che l’equo compenso -conclude la nota- sia una forma di tutela essenziale e doverosa utile proprio per i giovani, che si immettono in un mercato dove oggi ‘concorrenza’ è sinonimo di ‘fame’, dove i lavori vengono affidati sulla base del prezzo più basso a scapito della qualità. I giovani infatti sono spesso costretti ad accettare lavori scarsamente retribuiti o non retribuiti per potersi costruire un curriculum professionale. L’equo compenso tutela la collettività, che ne trae vantaggio in termini di qualità dei servizi e delle prestazioni professionali”.