Arriva la proroga per tenere in vita, la commissione per la valutazione dell’equo compenso nel lavoro giornalistico, istituita presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio con l’obiettivo di arrivare all’approvazione della delibera che dovrà definire l’equo compenso per i giornalisti. È stato infatti approvato dall’Aula della Camera un emendamento alla riforma dell’editoria che va in questa direzione. La commissione doveva durare tre anni ed era in scadenza. Con questo emendamento “la commissione dura in carica fino all’approvazione della delibera che definisce l’equo compenso e al completamento di tutti gli adempimenti previsti” in proposito dalla legge istitutiva.
La Camera, che sta esaminando la riforma dell’editoria, ha deciso poi che scatterà dal gennaio 2017 la norma che punta a rivoluzionare la parità di trattamento (che è l’obbligo per i giornalai di mettere in vendita tutte le pubblicazioni che vengono mandate in edicola da grandi e piccoli editori): rimarrebbe il vincolo di assicurare la parità di trattamento senza discriminazioni tra prodotti editoriali ma solo in occasione del loro primo lancio sul mercato. È quanto prevede l’articolo 4 della riforma sull’editoria che è stato approvato con 300 voti favorevoli dall’Aula della Camera. L’Assemblea ha introdotto una norma che impone alle imprese di distribuzione di adeguarsi a questo obbligo.
Il via libera alla riforma è atteso per oggi stesso.