Giorgio La Malfa: Un freno alla leadership tedesca. La Germania e gli altri partner Ue non hanno gli stessi problemi

156

Il problema in sé è semplice: la moneta unica significa un’unica politica monetaria e un’unica politica monetaria non può andar bene per un gruppo di paesi che hanno caratteristiche e problemi fra loro molto diversi. 

La Germania non ha bisogno di una politica monetaria che ne aiuti la crescita: ha una competitività internazionale che le assicura esportazioni soddisfacenti che trainano la crescita del reddito nazionale. 

Ci si è illusi che l’euro fosse un successo. E lo si è ripetuto anche contro l’evidenza.
Un sondaggio presso un certo numero di finanzieri e di grandi imprenditori riuniti sul lago di Como dice che per 1’81% di loro l’euro è stato un successo. 

Bisognerebbe sapere se essi hanno impianti in Italia o in Asia o se hanno solo fondi
finanziari a Londra… e comunque bisognerebbe chiedere agli artigiani e ai piccoli imprenditori… che a Cernobbio non sono invitati.

Per anni nell’area dell’ euro ciascuno ha pensato di beffare l’altro…

La Germania ha premuto per la stabilità e promosso il rafforzamento delle regole e dei controlli; gli altri, a cominciare dalla Francia e dall’Italia, hanno continuato a prendere impegni e contemporaneamente a disattenderli.

…. Su questa situazione già compromessa, è poi piombata la questione dell’immigrazione
e quella del terrorismo, rendendo il problema europeo ormai insolubile nel contesto di istituzioni comunitarie fragile e prive di autorevolezza e di governi nazionali sempre più
contestati da destra e da sinistra.

C’è una strada per uscire da questo problema che si fa sempre più difficile? 

Si, forse ci sarebbe, ma essa si scontra contro la retorica dei leader europei. 

I leader europei si riuniscono a Ventotene, si fanno immortalare in pose meditabonde davanti alla tomba di Altiero Spinelli, e quindi promettono di accelerare, aumentare,
rafforzare l’Unione Europea.

Bisognerebbe fare l’esatto contrario. 

Bisogna attenuare i vincoli, consentire una certa indipendenza delle politiche fra i vari
paesi, tollerare le differenze,  permettere a ciascuno di cercare una propria strada.

IL MATTINO, lunedì 5 settembre 2016