Il problema in sé è semplice: la moneta unica significa un’unica politica monetaria e un’unica politica monetaria non può andar bene per un gruppo di paesi che hanno caratteristiche e problemi fra loro molto diversi.
La Germania non ha bisogno di una politica monetaria che ne aiuti la crescita: ha una competitività internazionale che le assicura esportazioni soddisfacenti che trainano la crescita del reddito nazionale.
Ci si è illusi che l’euro fosse un successo. E lo si è ripetuto anche contro l’evidenza.
Un sondaggio presso un certo numero di finanzieri e di grandi imprenditori riuniti sul lago di Como dice che per 1’81% di loro l’euro è stato un successo.
Bisognerebbe sapere se essi hanno impianti in Italia o in Asia o se hanno solo fondi
finanziari a Londra… e comunque bisognerebbe chiedere agli artigiani e ai piccoli imprenditori… che a Cernobbio non sono invitati.
Per anni nell’area dell’ euro ciascuno ha pensato di beffare l’altro…
La Germania ha premuto per la stabilità e promosso il rafforzamento delle regole e dei controlli; gli altri, a cominciare dalla Francia e dall’Italia, hanno continuato a prendere impegni e contemporaneamente a disattenderli.
…. Su questa situazione già compromessa, è poi piombata la questione dell’immigrazione
e quella del terrorismo, rendendo il problema europeo ormai insolubile nel contesto di istituzioni comunitarie fragile e prive di autorevolezza e di governi nazionali sempre più
contestati da destra e da sinistra.
C’è una strada per uscire da questo problema che si fa sempre più difficile?
Si, forse ci sarebbe, ma essa si scontra contro la retorica dei leader europei.
I leader europei si riuniscono a Ventotene, si fanno immortalare in pose meditabonde davanti alla tomba di Altiero Spinelli, e quindi promettono di accelerare, aumentare,
rafforzare l’Unione Europea.
Bisognerebbe fare l’esatto contrario.
Bisogna attenuare i vincoli, consentire una certa indipendenza delle politiche fra i vari
paesi, tollerare le differenze, permettere a ciascuno di cercare una propria strada.
…
IL MATTINO, lunedì 5 settembre 2016