“E’ stata una bella avventura, una grande edizione ma più che guardare al passato vorrei cogliere questa occasione per parlare del futuro e proiettarci già nel 2020. Immagino per quella data una metropolitana leggera che colleghi Salerno-Pontecagnano-Giffoni e tutta l’entroterra picentina”: Claudio Gubitosi, direttore del Giffoni Film Festival, come sempre guarda al futuro e, nel corso della conferenza stampa di chiusura della 47esima edizione, immagina già quello che sarà Giffoni tra qualche anno. “Molti dei nostri ragazzi – dice – sono minorenni, non hanno la patente, diventa necessaria una rete di trasporti sicura ed efficiente per favorire il flusso in sicurezza dei nostri giurati. Questa è la prima provocazione che voglio lanciare”. Quella appena terminata è un’edizione record che ha visto coinvolti 4.600 giovani giurati provenienti da 52 paesi del mondo, 157 opere, di cui 101 in concorso, 6 anteprime, 6 eventi speciali, 20 laboratori didattici, oltre 30 spettacoli, più di 200 eventi gratuiti, 10 location, 5 Meet The Stars riservati a 5.000 fan non in giuria, 50 star italiane e internazionali, tra cui nomi come Kit Harington, Bryan Cranston, Amy Adams, Julianne Moore, Mika, Gabriele Salvatores e Gabriele Muccino. “E’ stata un’edizione non semplice perchè, come molti, abbiamo subito dei tagli, ma abbiamo reagito creando un programma incredibile giorno per giorno, abbiamo triplicato le ore dedicate al progetto e moltiplicato l’amore. Quando arriveremo ai 50 anni di storia, Giffoni rinascerà in forma diversa”, assicura Gubitosi. Cresce sempre di più, infatti, l’attenzione per quello che è ormai diventato un vero brand, qualcosa che viene osservato e preso da esempio anche dalla classe politica e universitaria (il vicedirettore della Camera, Luigi Di Maio, ospite oggi della manifestazione, ha affermato che “Giffoni dovrebbe essere da esempio come modello di Governo e sviluppo per il paese”) e il Direttore Gubitosi svela un’altra novità: “Giffoni è una storia italiana made in Campania che ancora stupisce il mondo. Sono orgoglioso di annunciare che in collaborazione con l’Università di Salerno e la George Washington University, Giffoni entrerà nei libri di testo come case history per tutte le università del mondo”.