Giappone: nonostante la crisi resta un mercato fondamentale per il made in Italy

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Il Giappone è la terza potenza mondiale, undicesimo stato per numero della popolazione pari a 126,4 milioni di persone ma questo dato è destinato a scendere di circa la metà entro quarant’anni, causa invecchiamento e crescita zero quest’ultimo fenomeno molto ma molto preoccupante.
La popolazione al di sopra dei 70 anni è pari al 30% quella subito dopo è pari al 14 % la vita media è di 85 anni.
Il Primo Ministro Shinzo Abe ha saputo riaffermare il Giappone e migliorare la sua immagine con priorità di crescita.
Il Sol levante ha un peso notevole nella piattaforma asiatica. Dopo il famoso bubbles time ed il lungo periodo di stagnazione l’economia nipponica resiste ed è sicuramente un sistema solido, un mercato nel quale le aziende italiane possono contare. Questo mercato rappresenta per il made in Italy un importante riferimento anche in previsione dei nuovi accordi EPA – REX con ottime prospettive di export dei nostri prodotti in particolare agro-alimentari.
Ma il Giappone non è solo questo, bisogna pensare all’enorme opportunità offerte del tecnologico,robotica Al e Lot, new economy,green economy,energy e per finire last but not least le politiche ambientali.
Negli ultimi tempi chi ha rimesso in piedi la politica economica è stato il format Abenomics voluta appunto dal Primo Ministro Abe san. Nel 2018 le esportazioni verso il Giappone sono state di circa 1.300 miliardi di euro destinate a crescere grazie ai nuovi partenariati.
Mi soffermo sul settore moda in particolare del mio mondo dei gioielli dove purtroppo ho constatato una flessione nello scorso anno siamo al terzo posto dopo la Francia e gli Usa con una percentuale del 15 %
Ma spero e ripeto ancora una volta in un altro ma questa volta piccolino tempo delle bollicine meglio conosciuto come bubbles time.