Gianmaria Feleppa: Così è nato il social made in Italy dedicato all’economia e alla finanza

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in foto Gianmaria Feleppa

di Rosina Musella

Gli italiani, da sempre, sono apripista nei più svariati campi. Creatività e intelligenza sono, ancora oggi,  le armi che permettono a non pochi di loro di affermarsi in un’economia ormai globalizzata ma nella quale, tuttavia, le condizioni di partenza non sono uguali per tutti. E spesso è proprio la necessità di superare difficoltà (vuoi burocratiche, di accesso al credito, ecc) del proprio paese a dar loro la spinta immaginativa per la messa a punto di idee e soluzioni che poi diventano un bene  al servizio dei cittadini italiani e di tutto il mondo. È il caso di Gianmaria Feleppa, 37 anni, beneventano, che, laureatosi alla facoltà di Economia dell’Università Parthenope di Napoli e trasferitosi poi a Milano, ha lavorato come broker presso la Berkeley Futures di Londra, prima di dar vita, nel 2017, partendo dalle sue esperienze nel campo dell’economia, a UCapital24 che, oltre ad essere una startup con sedi in Italia e in Inghilterra, è anche un social network dedicato al mondo dell’economia e della finanza. Il social, che offre un’iscrizione gratuita ma anche la possibilità di sottoscrivere un abbonamento premium, permette a lavoratori e appassionati del settore di approfondire le tematiche legate all’economia e la finanza attraverso canali dedicati, streaming di canali finanziari mondiali, il tutto accompagnato dalla funzione social che permette di tenersi in continuo contatto con altri membri del settore.
I nostri microfoni l’hanno raggiunto e ci ha raccontato le sue esperienze e le idee che hanno portato alla nascita di UCapital24.

Com’è nato Ucapital24?
Nel corso della mia carriera ho avuto modo di toccare con mano le diverse sfaccettature del mondo del mercato e mi sono reso conto che il settore finanziario ancora non ha iniziato a sfruttare a pieno tutte le potenzialità offerte dal mondo digitale: l’interazione e la discussione dell’informazione in modo eterogeneo e globale, infatti, rappresentano componenti fondamentali del mondo della finanza e i social possono aiutare in questo senso, rappresentando il più grande mezzo di comunicazione al mondo. Da qui l’idea di creare un nuovo ecosistema digitale che permettesse a tutti gli operatori specializzati di dialogare, dando loro, al tempo stesso, la possibilità di adottare strumenti evoluti adatti all’attività quotidiana.
È un vero e proprio social network, come Linkedin, che fu il primo ad inserire un tool tecnico, ovvero quello del recruitment. Noi abbiamo voluto creare la stessa cosa: un social network con un’utenza ad uso professionale, non privato, con dei tool tecnici che siano legati al mondo della finanza e dell’economia. Volevamo anche andare oltre, inserendo una componente media, quindi la possibilità di ottenere lo streaming live delle televisioni finanziarie più importanti: nei prossimi messi arriveremo a trasmetterne 20 da tutto il mondo.

A chi è rivolto UCapital24?
La nostra mission è che questa piattaforma contenga informazioni e strumenti tecnici trasformati in format più fruibile non solo ai grandi investitori, che continueranno ad utilizzare piattaforme come Bloomberg per esempio, ma soprattutto per i piccoli, o anche gli studenti e gli appassionati che hanno bisogno di quelle conoscenze per informarsi e lavorare nei mercati, non solo finanziari. Siamo fra quegli attori che vogliono sfruttare le opportunità offerte dalla globalizzazione che sta democratizzando anche il mondo finanziario, perché ormai piccoli e grandi investitori non lavorano più su terreni di gioco diversi.

Quali sono i vantaggi di un abbonamento Premium?
L’accesso al social network è gratuito, ma siamo anche una società, quindi puntiamo a dei guadagni. Guadagniamo sia attraverso le pubblicità, come i classici social, che con le licenze premium. Qualunque utente può accedere alle analisi generali che pubblichiamo, con le aperture di tutte le borse più importanti al mondo, mentre se vuole in tempo reale quelle specifiche su tutti gli strumenti pagherà una licenza premium e otterrà le informazioni che vuole, relative a tutti i mercati del mondo, in tempo reale.

Differenze tra nord e sud, e tra Italia e estero?
Più che fare una differenza tra nord e sud, ormai già da tempo faccio una differenza tra l’Italia e il resto del mondo. Purtroppo, devo dire che noi siamo molto arretrati rispetto agli altri paesi, soprattutto per la formazione accademica che non è in linea con le nuove esigenze di mercato. Fra nord e sud ci sono altre differenze ancora, alcune università di Milano sono strutturate molto meglio e danno una preparazione indubbiamente maggiore rispetto a quelle del sud, per il comparto finanziario, ma in generale c’è in tutta l’Italia un enorme carenza accademica nel settore finanziario. Questo però non significa che siamo peggiori degli anglosassoni, anzi. Le potenzialità delle menti italiane non hanno nulla da invidiare agli accademici inglesi. Credo, semplicemente, che i corsi di formazione in ambito finanziario nelle università italiane non siano ancora in grado di preparare e formare gli studenti per essere operativi nel mondo del lavoro finanziario. È come se uscendo dall’università questi giovani avessero bisogno di un’ulteriore formazione, più pratica.

Cosa l’ha aiutata a diventare la persona che è oggi?
Il fatto di aver viaggiato molto. Aver vissuto realtà lavorative in altre nazioni e aver condiviso diverse esperienze con persone di tutto il mondo mi ha dato un’apertura mentale in grado di capire e apprendere molte cose, di formarmi in un certo modo anche dopo l’università. Questa, secondo me, è stata la mia più grande fortuna e credo sia importantissimo per tutti i giovani: oggi si ha bisogno di esperienze all’estero che permettano di capire cosa c’è oltre il proprio orticello, che ormai non è più quello della propria città, ma della propria nazione. Globalizzazione significa che non ci sono barriere, quindi anche a livello di business bisogna tener conto dei vari contesti a livello globale e l’unico modo per capirli realmente è conoscerli e viverli, per poi poter portare questo valore aggiunto qui nel nostro paese.